LE OPERE DI NIEMEYER – MINAS GERAIS

…Questo articolo analizza da un punto di vista architettonico alcune delle opere principali di Niemeyer nello stato di Minas Gerais ed è il seguito di un articolo di approfondimento sull’architettura brasiliana dell’architetto Oscar Niemeyer: Viaggio in Brasile tra le opere di Niemeyer

IGREJA DE SÃO FRANCISCO A BELO HORIZONTE

L’ascesa del “moderno della forma libera” viene associata generalmente alla disillusione della macchina come metafora estetica del dopoguerra e a un interesse per un’architettura più organica. Ciò appare nello stile tardivo di architetti come Frank Lloyd Wright, Le Corbusier e Eero Saarinen. In realtà lo sviluppo del Moderno plasticamente libero di Niemeyer precedette quello dei suoi contemporanei europei e nord americani. Già nel 1940, nel famoso complesso di Pampulha egli iniziò a sperimentare i nuovi concetti di un’architettura fluida e lirica, di grande valore scultoreo.

La prima opera in cui Niemeyer afferma la sua indipendenza come progettista moderno di forme libere fu, nel 1940, la progettazione in un quartiere di svago per la classe appena arricchitasi della capitale di Minas Gerais: Belo Horizonte.

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Pampulha, Belo Horizonte (fonte: Oscar Niemeyer, Minha Arquitetura 1937 – 2004, Editora Revan)

Il progetto fu pensato come “un carnevale” di forme per un’élite esuberante, un complesso composto da casinò, ristorante, salone di feste, casa per le vacanze del prefetti e una piccola Chiesa dedicata a San Francesco. I vari edifici non furono concepiti come un insieme di elementi interdipendenti ma piuttosto come forme autonome in grado di celebrare la libertà di coloro che ne avrebbero fatto uso. In verità tutto fu concepito in relazione allo scenario naturale ancora intatto in cui il complesso sarebbe stato costruito: il lago.

Tale unità scenografica era presente già nei monumenti coloniali barocchi di Rio e di Minas Gerais che tanto Lucio Costa quanto Niemeyer indicano come esempi di buona architettura.

La chiesa di São Francisco è la più innovatrice e allo stesso tempo la più barocca edificazione di Pampulha: barocca per la sua concezione scultorea e per la sua unità spaziale e strutturale; innovatrice per l’utilizzo, a fini religiosi, della parabola, una forma usata fino a quel momento solamente per strutture ingegneristiche. L’unità della chiesa risulta dall’uso della volta parabolica che permise la costruzione del tetto e delle pareti come un unico elemento. Nella navata, caratterizzata da un restringimento alla base della volta stessa, avanzando verso l’altare, Niemeyer è in grado di concentrare l’attenzione visuale e spirituale dei devoti verso l’altare, ma più in generale, verso i principi di pietà francescana e semplicità naturale.

La concezione della parabola a livello formale, scultoreo, fa riferimento certamente alle “parabole” naturali del Brasile: le montagne di Minas Gerais e di Rio de Janeiro. Niemeyer per questo progetto si avvalse della collaborazione di grandi professionisti, tra i quali il paesaggista Roberto Burle Marx e del Pittore Candido Portinari, responsabile del murale di São Francisco nell’altare maggiore e del disegno di azulejos della facciata posteriore, caratterizzata dagli stessi colori forti che possiamo trovare all’interno delle chiese barocche coloniali. Architettonicamente parlando, nella chiesa di São Francisco furono utilizzate volte autoportanti di dimensioni differenti, formando una copertura ondulata sopra un muro quasi immateriale di azulejos.

Il cemento armato fu qui usato, per la prima volta, in tute le sue potenzialità plastiche e strutturali. La volta maggiore copre la navata, interrompendosi in coincidenza dell’inizio dell’altare, così da creare uno scarto con la volta retrostante più alta e costituita da un arco di uguale larghezza che copre l’altare illuminato dall’apertura che ne deriva.

La volta che copre l’altare è affiancata da altre tre volte minori, che coprono la sagrestia e altri ambienti annessi. Le porte di vetro della facciata anteriore conducono alla pianta trapezoidale della navata.

A sinistra troviamo il battistero, rivestito dai pannelli di Portinari che rappresentano il mito del Paradiso. La scala elicoidale a destra conduce al coro. Il complesso fa si che l’attenzione di chi entra sia diretta verso l’enorme pannello collocato dietro all’altare, sempre di Portinari, che riproduce l’immagine di São Francisco.

All’esterno, a sinistra della chiesa, si trovo l’alto e slanciato campanile dal profilo trapezoidale che, con la sua forma lineare contrasta l’andamento ondulato della chiesa. Una tettoia inclinata collega due elementi, scendendo dal campanile fino all’altezza da cui cominciamo i frangi-sole che rivestono la parabola della facciata di nord-est, la principale.

 

GRAND HOTEL A OURO PRETO

La piccola città di Ouro Preto, antica capitale dello stato di Minas Gerais, vero e proprio museo di architettura brasiliana del secolo XVIII, è un monumento nazionale, patrocinato dal Serviçio  do Patrimonio Historico e Artistico Nacional.

Nel 1938 il governo di Minas decise di costruire un hotel per incrementare il turismo e l’economia della città. Si pensò di costruire qualcosa della tipologia abitativa settecentesca, o addirittura unire fra loro case già esistenti. Dopo molti dibattiti prevalse l’idea di una costruzione moderna, di scala compatibile con quelle vicine, in modo da evitare confusioni e contrasti tra epoche differenti.

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Gran Hotel Ouro Preto

Incaricato del progetto, Oscar Niemeyer ideò un blocco sopra pilotis posizionato  nel senso delle curve di livello.

In una prima versione il progetto prevedeva una copertura piana trattata a verde in modo tale che, vista dal sopra, dalle strade di accesso alla città, si confondesse con la vegetazione del suolo. L’architetto stesso pretendeva che il nuovo hotel, col suo aspetto semplice e poco appariscente, si distaccasse il meno  possibile dal paesaggio di Ouro Preto. Per poter ottenere un maggior mimetismo con il resto della città però, Niemeyer elaborò il progetto definitivo utilizzando un tetto a falda inclinata e rivestito di tegole di argilla, limitato solo al blocco, senza arrivare a coprire anche la veranda. Questo rapporto spaziale non solo con la vegetazione, ma anche con il costruito rimane uno degli elementi fondamentali che guidano il progetto. L’armonia con le antiche costruzioni fu costantemente cercata e ottenuta grazie alla somiglianza tra le strutture tradizionali in pau a pique (strutture costituite in fondazione e in elevazione da pali uniti fra loro) e quelle moderne e accentuando, entro i limiti imposti dalla buona architettura e senza ricorrere a nessun processo di simulazione, le somiglianze tra le due tecniche.

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Gran Hotel Ouro Preto

Nel difendere il progetto Lucio Costa si espresse così: la buona architettura di un determinato periodo si integra sempre bene con quella di qualsiasi periodo anteriore; ciò che non dialoga con la realtà circostante non è architettura.

INFO BRASILE

Per informazioni più generali su Rio oggi, suggerimenti per organizzare un viaggio nella città carioca, consigli e qualche segreto per cogliere l’anima della città vi rimando a questo articolo: Rio de Janeiro cidade maravilhosa (?)

Altri articoli sul Brasile: Lettera ad un Paese lindo e bagunçado – Brasil e Lettera ad un Paese lindo e bagunçado – Brasil 2

Per chi volesse approfondire o organizzare in generale un viaggio in Brasile vi lascio la pagina in cui ho raccolto tutti i link delle 20 puntate (da 6 minuti) andate in onda sul Kilimangiaro nel 2015/2016 che raccontano il viaggio mio e di Simone durato 5 mesi in Brasile: COUCHSURFERS BRASILE – TUTTE LE PUNTATE

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