Ubud

Mi spiace dover dire che a Ubud, sinceramente, non mi sarei fermata per più di un’ora col senno del poi, ma è così. La sua fama è storica: centro culturale ma anche spirituale, cittadina hippy, ritrovo di backpackers di tutto il mondo… Ma oggi Ubud non è più nulla di questo. È un paese ad altissima presenza turistica e che vive per il turismo. Nulla di male, ma di spirituale e culturale ho visto poco, se non costosi quadri o bigiotteria internazionale nelle vetrine dei negozi, e centri di yoga e meditazione un po’ ovunque. Nell’offerta sicuramente è possibile scovare ancora qualcosa di realmente unico e prezioso (e non mi riferisco all’aspetto economico, ma al valore intrinseco. Che si tratti di artigianato o di qualsiasi altra cosa), ma non è stato così per noi.

Locali bellissimi, ma troppo alla moda, bancherelle ovunque, un mercato di qualsiasi cosa troppo costoso. Non voglia passare per quella che odia il lusso o le cose raffinate. Non è questo. È che oggi Ubud potrebbe essere trasportata di peso all’interno di qualsiasi grande metropoli nel mondo, e non si noterebbe alcuna differenza. Ha perso la sua identità… è questo che mi dispiace.

In ogni caso un giro lo abbiamo fatto e non potevamo mancare il Sacred Monkey Forest Sanctuary (Mandala Wisata Wenara Wana).

Le scimmie non mi sono mai piaciute molto, ma è affascinate essere circondati da queste bestioline tanto simili a noi. Hanno saputo rapire la mia attenzione, dispettose, un po’ isteriche ma alla fine anche simpatiche. Il parco è tra l’altro molto bello: il tempio, i ponti, le fontane ma anche la vegetazione trasmettono quella che doveva essere la vera magnificenza di questa cittadina nel passato.

Anche se Ubud non mi ha entusiasmato sono felice di essere venuta qui (da Sanur in motorino): i paesaggi e le persone incontrate hanno reso il viaggio davvero speciale. Il territorio e le realtà subito fuori la città mantengono una bellezza e una autenticità affascinante!  

Risaie, templi, foresta… il cuore pulsante di Bali. Qui tutte le informazioni!

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Jatiluwih Rice Terrace (foto: Anna Luciani)

 

 

 

 

 

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2 risposte a “Ubud

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