BALI, una coccola per la mente ed il corpo, per gli occhi e i pensieri.

Bali è una carezza, una coccola per la mente ed il corpo, per gli occhi e i pensieri. Bali è un abbraccio stretto e dolce. Bali per me è stato amore a prima vista. È stata un’amaca all’ombra di due palme dopo un lungo viaggio. 

Bali è un’isola bellissima, relativamente grande, anche se non è difficile esplorarla in un paio di settimane. È un’isola che può accontentare le aspettative, le necessità e i gusti di un gran numero diverso di turisti ed esploratori.

Esistono zone molto turistiche piene di locali e adatte a giovani che amano la vita notturna (Kuta ad esempio); spiagge per gli amanti del surf concentrate principalmente sulla costa occidentale; ma si possono trovare anche zone più tranquille, “spirituali”, storiche immerse in paesaggi mozzafiato: costa orientale, costa settentrionale e centro dell’isola.

Io consiglierei di rimanere non meno di due settimane, se oltre ai luoghi ci si vuole rigenerare nello spirito riempiendo occhi, mente e cuore dei sorrisi e della semplicità dei balinesi, del colori della frutta e dei fiori tropicali, della magnificenza dei suoi templi circondati da una natura forte ed elegante.

Noi, quando abbiamo deciso di andare a Bali, cercavamo un posto estremamente rilassante per fare vita da mare tranquilla, lenta. Una vera vacanza in un posto esotico e bellissimo, dove goderci un po’ di riposo senza spendere una follia.

Abbiamo trovato più di ciò che ci aspettavamo.

Il nostro è stato un viaggio un po’ meno low cost del solito (rispetto ai nostri standard), ma qui, anche con poco, è possibile godersi dei “lussi” che in altri posti mai ci saremmo sognati. Considerate che venivamo da sei mesi di Australia in furgone. Un bagno più grande di un mq potrebbe già essere considerato un lusso. Però ammetto che, subito la prima sera, in hotel a Sanur, credevo di essere entrata in un sogno: petali e fiori, stanze eleganti e curate, piscina, e un sacco di sorrisi.

Dove siamo stati a Bali? a Sanur, Ubud e a zonzo per le risaie

(solo successivamente siamo andati sulle Isole Gili, che fanno parte però della provincia di Nusa Tenggara Occidentale). Quindi se cercate informazioni su Kuta, Nusa, Singaraja ecc., per ora non posso aiutarvi.

Perchè proprio quiPerchè volevamo evitare luoghi troppi turistici (anche se ammetto che Ubud-paese ha perso il fascino spirituale che anni fa sapeva emanare, a detta di tutti. L’intorno però, visitato autonomamente, tra foresta, risaie e paesini, riesce ancora a trasmettere una bellezza quasi autentica). Eravamo alla ricerca di un po’ di tranquillità, di storie antiche, di suoni e sapori tradizionali. Forse ci siamo persi luoghi bellissimi, ma allo stesso tempo abbiamo trovato la dimensione di cui avevamo bisogno.

– Quando siamo andati a Bali? dal 4 al 22 marzo.

Eravamo un po’ preoccupati per il tempo. La stagione delle piogge inizia a ottobre/novembre e finisce a fine marzo. Qui quando piove può durare giorni, e sono acquazzoni tropicali. Noi siamo stati fortunati. Non abbiamo mai avuto un sole sulla testa che spaccasse le pietre, eccetto un paio di giorni, ma siamo riusciti comunque a goderci il mare senza pioggia, al massimo con qualche nuvolone all’orizzonte che rendeva il paesaggio molto più suggestivo e selvaggio.

– Come spostarsi a Bali?

Dall’aeroporto di Denpasar a Sanur, appena arrivati abbiamo chiamato un Uber. Il servizio funziona perfettamente, il prezzo è molto onesto e non si rischiano le solite “fregature” da contrattazione per sfinimento.

Appena arrivati l’impatto col traffico è stato shockante! Auto, motorini, biciclette ovunque. Gente contromano, autobus che tentano inversioni a “U” in strade paragonabili a tangenziali. Non esiste il codice della strada come lo intendiamo noi, è una vera jungla dove vince il più scaltro e il più veloce. Nella sua entropia più assoluta però, il traffico di Bali ha un che di armonioso, come se tutti sapessero perfettamente dove andare in un gioco di incastri tra pieni e vuoti preciso e affascinante. Ho pensato di morire più volte, soprattutto quando abbiamo deciso di raggiungere Ubud da Sanur in motorino, come i “veri balinesi”. Ma in realtà non abbiamo mai visto neppure un tamponamento, il che ha dell’incredibile visto il numero di veicoli, persone, bambini e animali presenti in ogni dove.

Nonostante questo, il motorino lo consiglierei, soprattutto a chi decide di esplorare in autonomia l’isola. Il motorino permette di evitare o smaltire più velocemente code e ingorghi incredibili. Permette di godere del paesaggio, fermandosi con facilità per ammirare scorci che a volte appaiono all’improvviso.

Alcuni consigli quando affittate il motorino? (magari sono cose scontante per molti, ma non tutti sono esperti – io ad esempio) Quasi tutti gli hotel mettono a disposizione alcuni mezzi, ma anche in paese (qualsiasi paese) esistono numerosissimi piccoli negozi dove affittarli.

Bali_SANUR-41

in primo piano il nostro mezzo! (foto: Anna Luciani)

Confrontate un po’ i prezzi, provate il mezzo prima di firmare il contratto, non abbiamo timore a chiedere uno scooter più robusto se quello che vi propongono inizialmente vi sembra sgangherato (probabilmente lo è davvero), guardate bene che freni e luci funzionino, e chiedete dei caschi in buone condizioni. Anche in questo caso i primi proposti potrebbero essere in condizioni pessime, soprattutto all’interno. Ultima cosa: io consiglierei di comprare delle mascherine, tipo quelle da medico, da tenere davanti alla bocca durante gli spostamenti.    

A Sanur il modo migliore per spostarsi è la bicicletta. Alcuni hotel ne hanno a disposizione, ma anche in questo caso non è difficile trovare chi le affitta lungo le principali strade del centro.

Bali_SANUR-38

in lontananza Simone in bicicletta (foto: Anna Luciani)

Consiglio spassionato: usate l’applicazione di Google Maps per capire percorsi e durata dei viaggi da un punto all’altro, nell’entroterra ma soprattutto in città. Le distanze, anche le più brevi, possono richiedere ore di viaggio. L’impianto urbano dei paesi e delle strade è qualcosa di pazzesco. Numerose strade senza uscita rendono impossibile il collegamento tra due vie parallele a 10 m l’una dall’altra!

– Cosa mi è piaciuto di Bali?

Ciò che ho amato di Bali è la presenza di una identità culturale ancora evidente e forte, che emerge nei sorrisi delle persone per strada, nei rituali quotidiani, svolti e rispettati da tutti (giovani e anziani) che riempiono ogni angolo delle strade di doni votivi: piattini di foglie di palma riempiti con fiori, biscotti, caramelli, a sostegno di steli di incenso; tessuti (simili a tovaglie) avvolte attorno a statue raffiguranti figure “mitologiche”.

(Per chi fosse curioso, qui potete trovare alcune informazioni generali e riassuntive sulla religione).

E ancora i vasi pieni di petali di fiori e composizioni floreali in genere all’entrata di centri benessere, hotel, ristoranti e abitazioni che donano colore, allegria, bellezza ad ogni angolo.

Mi sono divertita ad osservare le persone, non quelle con cui avevamo a che fare, abituate a rivolgersi (sempre molto gentilmente) ai turisti, ma i balinesi tra loro. I bambini giocano in ogni dove: lungo le strade o in spiaggia, spesso in giro da soli, allegri divertiti; le anziane siedono in gruppo chiacchierando, intente ad intrecciare foglie di banani, o sono impegnate a trasportare pali di legno sulle spalle lunghi più del doppio della loro altezza (che se lo facessi io ci rimarrei secca o per lo meno con una spalla lussata!).

Le persone a Sanur sono felici, rilassate, nella loro semplicità sembrano aver trovato la formula magica, quella che funziona davvero.

Bali_SANUR-29

qui le persone sono felici (foto: Anna Luciani)

A volte, però capita di incontrare lo sguardo perso di qualche anziano signore in riva al mare…ti chiedi cosa stia guardando dentro ai suoi occhi, cosa sta ricordando, perchè non sorrida… e allora ricordi che l’Indonesia, questo meraviglioso paradiso terrestre, non è stato sempre un’isola (una miriade di isole, l’Indonesia) di pace. Ma questa è un’altra storia…

Bali_SANUR-23

anziano signore sulla spiaggia (foto: Anna Luciani)

Per chi volesse approfondire un po’, consiglio il documentario “The Look of silence che, premetto, è un documentario bellissimo ma estremamente forte e crudo. Altre informazioni potete trovarle in questa paginaLo so, questo tipo di informazioni cozza un po’ con la bellezza descritta finora, ma è parte di questa realtà, e deve essere conosciuta.

Un libro molto interessante sull’Indonesia è “Indonesia, viaggio nella nazione improbabile” di Elizabeth Pisani.

Approfondimenti sul nostro viaggio potete leggerli cliccando i luoghi:

Pubblicità

2 risposte a “BALI, una coccola per la mente ed il corpo, per gli occhi e i pensieri.

  1. Pingback: SANUR | viaggio a modo mio·

  2. Pingback: A Bali tra le risaie | viaggio a modo mio·

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...