19 novembre 2016 

…dice un vecchio detto aborigeno (più o meno).

La nostra è un’avventura dal primo giorno!

Niente sconti, un sacco di imprevisti, soluzioni da trovare in poco tempo e da risolvere con pochi soldi.

Come mi ha scritto un’amica proprio ieri “Viaggiare significa vivere, significa perdersi, significa anche imparare, conoscere, crescere, significa migliorarsi e vedere” (grazie Olga).

In questi mesi abbiamo visto posti bellissimi, conosciuto persone incredibili, generose, interessanti, abbiamo scoperto cose che non conoscevamo, ci siamo divertiti… e stiamo crescendo.

Perché ogni volta che qualcosa non funziona, ogni volta che ci troviamo ad affrontare dei problemi o qualche imprevisto, situazioni nuove e inaspettate, ci mettiamo alla prova. Impariamo a fidarci delle persone, che comunque hanno sempre una mano da allungare quando serve, impariamo a fidarci di noi stessi, a non cedere all’ansia e alla stanchezza, e pensare ad una soluzione prima che lo sconforto si impadronisca di noi! Impariamo a trovare un piano B, C… Z quando il piano A fallisce, impariamo a vedere le cose da un altro punto di vista, perché diversamente significherebbe fermarsi.
E noi invece andiamo avanti… spero!

Vi state chiedendo il perché di queste mie considerazioni?

Beh, semplicemente perché ieri sera (domenica), dopo una settimana a letto con l’influenza (febbre, tosse, mal di gola, debolezza e malessere di ogni sorta… santo Andi che ci ha ospitati e si è preso cura di noi), mentre felici ci stavamo dirigendo verso Fraser Island… la nostra prossima tappa (se mai ci arriveremo), il furgone si è fermato in mezzo all’autostrada. Morto.

Erano le 20.00, pioveva, era buio, il telefono non prendeva, fatta eccezione per un unico punto: sotto il cruscotto, i camion ci sfrecciavano a fianco a velocità folle (mamma tranquilla eravamo in una piazzola di emergenza, davvero!). Alle 22.00 per fortuna ci hanno trainati fino a Gympie. Chi ha voglia vada a vedere su google maps a questo link dove si trova… non è proprio quella che si definisce una ridente cittadina, soprattutto sotto la pioggia!

Simone sconsolato mentre caricano il nostro furgoncino

Ecco, la mia riflessione è per convincermi che deve esserci un senso a tutta questa sf…ortuna!
E il senso secondo me è imparare ad affrontare anche gli imprevisti con il sorriso, con ottimismo, senza perdersi d’animo.

Ora siamo in officina assistiti da due ragazzoni del Queensland gentilissimi, Simone ha oramai un master in meccanica dei furgoni, con un inglese tecnico da far invidia a chiunque. Io, per combattere lo stress e far tornare il buon umore, sto decorando il furgone con addobbi natalizi super kitsch con tanto di lucine colorate!

Prima o poi ripartiamo!!!

INFO

Per farci venire a recuperare c’erano varie opzioni:

– chiamare la road assistance… ma noi non l’avevamo (fino a stamattina)

– utilizzare la colonnina con telefono nell’area d’emergenza sull’autostrada

– contattare un privato che fa servizio traino.… Andi, il nostro amico di Brisbane, l’ha trovato per noi su internet. E alla fine nel nostro caso è stata la soluzione migliore. Ci ha portati davanti alla corazzeria per essere sul posto e sul pezzo la mattina dopo (oggi).

Purtroppo per chi come noi ha un visto turistico non è possibile attivare un’assicurazione kasko, con nessuna compagnia. Però una cosa che si può attivare, e noi l’abbiamo fatto subito ieri sera arrivati davanti all’officina, è  attivare una assicurazione stradale Road Assistance. Noi ci siamo affidati all’Allianz. Si può scegliere tra l’opzione standard o premium… il mio consiglio? Attivate la premium!  A questo link alcune informazioni semplici e dettagliate dei due diversi pacchetti!

Ps: siamo ripartiti 😉