Quando ho chiesto consiglio su cosa vedere a Venezia in un paio di giorni, una delle risposte che ho ricevuto è stata:
“Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti. Uno in Calle dell’Amor degli Amici. Un secondo vicino al Ponte delle Maravegie. Il terzo in Calle dei Marrani nei pressi di San Geremia in Ghetto Vecchio. Quando i Veneziani sono stanchi delle autorità costituite vanno in questi tre luoghi segreti e aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie…” Hugo Pratt – “Corte Sconta detta Arcana”.
Parole che da sole rendono l’atmosfera di questa città magica, incantata, che in questi mesi durissimi, soprattutto per chi vive di turismo, ha sprigionato ancora di più il suo potere ammaliante. Mi piace pensare che l’abbia fatto per colmare con la sua bellezza gli spazi lasciati vuoti daI turisti. O semplicemente la mancanza dei turisti ha lasciato emergere l’anima antica, autentica, intrinsecamente fatata di questa città.

Visitare Venezia in epoca di pandemia è, per il viaggiatore, un vero privilegio.
Un privilegio che provoca stupore e smarrimento.
Sono stata a Venezia ad inizio maggio, due giorni e due notti, per un totale di 56.414 passi.
La prima mattina ho puntato la sveglia all’alba e in piazza San Marco c’ero solo io. Non si tratta di manie di protagonismo, egocentrismo o megalomania, ma vi assicuro che ritrovarsi sola nel cuore di quella che per me è la città più bella del mondo è una sensazione davvero coinvolgente.

Detto questo, sperando che le dinamiche turistiche ed economiche riprendano, magari in modo più sostenibile e rispettoso della vita in città ma comunque garantendo la vitalità di Venezia, consiglio a tutti di trascorrere un paio di giorni vagando per calli, ponti, rii e sotopòrteghi.
Le prime ore del giorno vi regaleranno immagini brillanti, vie deserte e una sensazione di fermento interiore pieno di curiosità.
Venezia, Chiesa di San Giorgio Maggiore Venezia, Riva degli Schiavoni
Salire sui vaporetti sarà come prendere l’autobus in centro città: un’esperienza da “gente del posto”. Nessuna fila, solo persone sorridenti affaccendate in commissioni quotidiane pronte a darvi consigli e a scambiare due chiacchiere. E poi il tramonto che vi consiglio di aspettare seduti sulla banchina di Palazzo Ducale, osservando il cielo diventare rosa e poi blu dietro alla Chiesa di San Giorgio Maggiore.
Venezia, scorcio Venezia, scorcio Venezia, scorcio
Da lì tornate verso l’interno e passeggiando godetevi una città deserta. La sensazione è quella di essere sul palco di un teatro. Si spengono le luci del giorno e si accendono le luci di un’opera di Goldoni. Come essere entrati in un portale temporale che scaraventa il viandante in un tempo passato. Magicamente.
Venezia Venezia, Piazza San Marco Venezia
Per quanto sia bello andare a caso, avere qualche meta e dei percorsi è comunque consigliabile, ecco quindi alcune idee sulla base dei vostri consigli e delle mie esperienze.
Chiaramente queste sono solo una minima parte delle numerosissime possibilità che la città offre. Se volete mandarmi altri suggerimenti nei commenti ve ne sarò grata: so già che tornerò presto a Venezia.
COSA VEDERE A VENEZIA IN UN PAIO DI GIORNI
(In questo periodo vi consiglio di verificare sempre l’apertura di musei e luoghi sui siti dedicati: a volte google ne segna la chiusura mentre sono previste aperture in specifici momenti della giornata e della settimana):
– Isola di Burano
Burano è un carnevale, satura di colore e piena di energia.
Ero sveglia dall’alba. Dopo la magia di San Marco solo per me mi sono incamminata verso Cannaregio. Da qui partono i traghetti per Burano. Alla banchina c’era solo un signore sorridente dalla barba bianca: “Dovrebbe fermarsi anche a Murano” mi ha suggerito gentile. “La prossima volta”, ho pensato io. Il vaporetto 12 ogni 30 minuti punta verso nord, fermandosi prima all’isola di Mazzorbo. Fermatevi qui.
Scesi dalla barca seguite l’istinto e varcate quella porticina davanti a voi.
Sarete catapultati in una campagna rigogliosa: vigne, verdure, alberi da frutto. Sono gli orti della Venissa, che foraggiano l’omonimo (ottimo) ristorante e l’osteria.
Superate il ponte e sarete arrivati nella magica isoletta dei pescatori dalle case colorate: Burano.
Quando sono arrivata c’ero solo io e qualche anziana alla finestra o in giro per le calli. Immersa tra vie dipinte di mille colori incontro l’imbianchino: “Sa come si scelgono i colori delle case? Dai vecchi dipinti. Queste facciate sono sempre state colorate e sempre dello stesso colore: ogni casa aveva il colore della vela della barca del pescatore che vi abitava. Serviva ai pescatori a riconoscere da lontano la propria casa, e alle famiglie ad avvistare da lontano i propri cari che tornavano dalla pesca”.
Cosa fare a Burano? C’è il museo del merletto e la chiesa di San Martino. La casa di Bepi e la casa di Remigio Barbaro. Ci sono i biscotti al burro e il pesce da mangiare… io vi dico solo di andare a zonzo: ci sono un sacco di colori e piazzette e canali e uscirete ubriachi e contenti.
Burano Burano Burano Burano Burano
– Collezione Peggy Guggenheim
– Scala Contarini del Bovolo
Venezia, Scala Contarini del Bovolo Venezia, Scala Contarini del Bovolo
– Sestiere Cannaregio
- Ghetto Ebraico
- Via Fondamenta Misericordia e Fondamenta dei Ormesini (Zona interessante anche per mangiare e bere)
Venezia, Via Fondamenta Misericordia Venezia, Via Fondamenta Misericordia
– Fondazione Emilio e Annabianca Vedova
– Negozio Olivetti
Venezia, Negozio Olivetti Venezia, Negozio Olivetti Venezia, Negozio Olivetti Venezia, Negozio Olivetti
– Libreria Acqua Alta
Venezia, Libreria Acqua Alta Venezia, Libreria Acqua Alta
– Giudecca
– Mercati di Rialto (la mattina presto)
DOVE MANGIARE A VENEZIA
- Oficina Ormesini
- Sulla Luna, Libreria e ristorante
- Vino Vero

Cantine del vino già Schiavi
DOVE DORMIRE A VENEZIA
Il consiglio di una che si muove con un trolley, uno zaino pieno di materiale fotografico sulle spalle e la macchina fotografica a tracolla è quello di prendere una stanza vicino alla stazione, in modo da appoggiare subito i bagagli all’arrivo e recuperarli al ritorno solo a ridosso della partenza senza dover attraversare la città carichi/e come muli o necessariamente in vaporetto. E’ un consiglio dettato
COME MUOVERSI A VENEZIA
A piedi, indubbiamente. Ma anche in Vaporetto.
Appena arrivati, davanti alla stazione trovate il centro informazione dove potete comprare i biglietti con diversi tipi di “abbonamento” in base a quanti giorni rimanete in città.
La corsa singola costa 7 euro.
Il biglietto giornaliero 20 euro. Io l’ho fatto è ho risparmiato molto considerando che avevo in mente di andare a Burano e al Lido (cosa che poi non ho fatto). Tornando in città ho comunque sfruttato molto questo mezzo, per me comodo, divertente e veloce. Il biglietto ha una validità di 24 h dal momento dell’obliterazione elettronica, quindi potete acquistarlo anche la domenica (ad esempio) e obliterarlo il martedì: la sua validità durerà fino al mercoledì.
Per conoscere le linee, le fermate, gli orari io vi consiglio:
- di usare google maps, fido strumento per ogni viaggio. La funzione “indicazioni stradali” in modalità “a piedi” o “trasporto pubblico” è utilissima e precisa, sempre aggiornata e a portata di telefono
- di consultare il sito di ACTV per orari e percorsi
- scaricare l’app “che bateo”
CONSIGLI PRIMA DI PARTIRE PER VENEZIA
- ho (ri)letto “Venezia è un pesce. Una guida” di Tiziano Scarpa
- ho visto il documentario “Molecole” di Andrea Segre.
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