Negli ultimi anni abbiamo conosciuto tantissime persone. Volti, sorrisi, centinaia di storie diverse.
Dietro ogni porta che si apriva per accoglierci in casa ci attendeva una nuova vita, una nuova avventura, due nuovi occhi che custodivano un nuovo mondo da scoprire, sentire, nel quale entrare con rispetto e da portare con noi per sempre.
Sono tutti “i nostri couch”, che con una umanità e una fiducia incredibile ci hanno aperto le porte delle loro case e delle loro vite. Incontri puramente casuali, tra perfetti sconosciuti. Non con tutti è stato possibile creare un vero rapporto di amicizia capace di durare nel tempo e sopravvivere alle distanze. Ma a volte succede ed è un dono, una felicità immensa!
Sei mesi fa, un sabato sera verso le 22.00, appena arrivati a Cairns (Queensland, Australia) sotto il diluvio universale senza sapere bene dove andare e cosa fare, Andrew, un ragazzo a cui giorni prima avevamo inviato una richiesta di ospitalità, ci ha mandato un messaggio: “Domani alle 9.00 vi aspetto da me: andiamo a fare rafting con alcuni amici!“.
È stata una delle esperienze più divertenti del nostro viaggio australiano, ed è stato uno degli incontri più belli e speciali di sempre. Siamo rimasti una settimana con Relika, sua moglie, ed Andrew, chiacchierando, bevendo ottima birra artigianale, assaggiando piatti tipici, condividendo racconti, problemi, ambizioni!
A distanza di 6 mesi, sembra incredibile, Relika ed Andrew dormono nella stanza accanto alla nostra, e Brock (un loro amico che abbiamo conosciuto durante i giorni a Cairns) sul divano in salotto, a Ferrara.
Come fossimo vecchi amici. E lo siamo!
Ci siamo conosciuti per caso grazie ad un “gioco” strano, caotico e perfetto di tempistiche e coincidenze. Evidentemente doveva succedere, perché da quella domenica al fiume, in 10 su un SUV da 5, sbattendo contro rami di alberi e rocce in mezzo al fiume, trasportati da un canotto in balia della corrente, con una cedrata e la go pro in mano, abbiamo trovato nuovi amici che hanno saputo arricchire le nostre vite.
Viaggiare è una delle cose che amo di più, animata da una curiosità vorace e insaziabile di luoghi, colori, culture e cibi diversi.
Ma quando viaggiando incontri nuove persone, magari diverse da te, ma nelle quali riconosci la stessa anima e la stessa umanità, allora il viaggio, da “semplice” pausa dalla quotidianità, diventa VITA.
Oggi la diversità, la distanza, l’altro sono troppo spesso vissuti come pericolo, come problema, come preoccupazione a causa di un confronto tra persone incapaci di comunicare, di mediare, di arricchirsi partendo proprio dalle differenze.
Quello che ho amato, nei nostri viaggi, è invece proprio la possibilità di riconoscere nelle differenze un’occasione, sicura di avere davanti, sempre, una PERSONA come me!
Grazie ragazzi