MAGNETIC ISLAND, GLI ANIMALI SELVATICI E LE (MALEDETTE) SANDFLIES

31 dicembre – 5 gennaio

Magnetic Island già dal nome attira a sé turisti di ogni sorta: famiglie australiane, pensionati, backpackers europei…e anche noi, che nella nostra risalita verso nord non potevamo non fermarci e fare un salto sull’isola.

Quello che non immaginavamo era che a fermarci ci avrebbero pensato le (maledette) sandflies!

Cosa sono? Sono dei piccolissimi moscerini neri che, all’alba e al tramonto, vicino al mare, emergono dalle tenebre e decidono di fiondarsi su turisti inesperti e impreparati, ignorando qualsiasi zanzariera dato che riescono a passarci attraverso.

Tutto questo accadeva all’alba del 31 dicembre a Townsville… i successivi tre giorni, nonostante sotto analgesico e pomata antiprurito sia riuscita a vedere dei bellissimi fuochi in riva al mare festeggiando così il nuovo anno, li ho trascorsi a letto. Dai piedi alla fronte ero ricoperta di bolle rosse (centinaia di pizzicate), che, ad una settimana di distanza, si sono trasformate in “semplici” pois. Il povero Simone, per mettere fine ai miei lamenti dovuti al fastidio e alla sensazione diffusa di sfortuna, ha passato le giornate ricoprendomi le bolle di una lozione biancastra, l’unica in grado di placare il prurito: risultato? sembravo pronta per un rituale aborigeno.

Dopo i primi tre giorni per fortuna la situazione è migliorata, e finalmente siamo partiti per Magnetic Island.

Da Townsville il catamarano veloce della compagnia Sealink impiega solo 20 minuti per arrivare a Nelly Bay, principale centro dell’isola.

Magnetic island è un’isola tropicale. Una vegetazione rigogliosissima, verde e colorata da fiori di ibiscus rosso corallo, frangipane bianchi e profumatissimi, e oleandri, si fa largo tra le rocce che la ricoprono interamente: massi enormi dalle forme arrotondate, ammassati quasi a formare vere e proprie sculture dall’equilibrio improbabile.

A queste sue rocce così caratteristiche deve il nome di Magnetic Island… anche se in realtà la geologia ha presto smentito i poteri magnetici conferiti da Captain Cook alle pietre: si tratta di semplice basalto senza alcuna proprietà specifica. Il fascino però, quello è innegabile!

L’isola ha 4 centri:

  • Picnic Bay, a sud,
  • Nelly Bay, il principale, dove è possibile trovare un supermarket, la posta, il centro medico, e dove attraccano i ferries
  • Arcadia sulla costa est
  • Horseshoe a nord.

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I residenti sono circa 2000, una piccola comunità ma ben radicata, che durante l’alta stagione (da maggio a settembre circa) vede l’isola riempirsi di tantissimi turisti, attirati dal clima caldo ma non soffocante, da un ambiente selvaggio, tropicale e paradisiaco, da spiagge bellissime bagnate da un mare verde azzurro, da una barriera corallina ricca e vicinissima alla costa, e dall’assenza di meduse. In estate, e più in generale da novembre a marzo invece il bagno è sconsigliato proprio a causa delle Jellyfish, alcune grandi e innocue, altre piccolissime e mortali, a meno che non si faccia uso di una tuta totale (testa e piedi compresi) comprendo il volto con una maschera e vasellina (da spalmare nelle poche parti esposte) o facendo il bagno nelle piscine (tratti di mare perimetrati con una apposita rete anti meduse) di Geoffrey Bay e di Horseshoe Bay.

La natura selvaggia Australiana, qui a Magnetic Island, sembra essersi concentrata in tutta la sua varietà (è rarissimo, ma si sono visti anche Coccodrilli che sfruttando la bassa marea sono arrivati dalla terra ferma). Ma è davvero così pericolosa questa Australia?

Nei due giorni trascorsi sull’isola abbiamo conosciuto Tony, di professione “Koala Sancturay Manager” al Bungalow Bay Koala Village, un signore rustico e simpatico, una sorta di Mr. Crocodile Dundee!

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Tony, io e le “lucertole” (foto: Simone Chiesa)

Tony ci ha spiegato che in Australia esistono realmente 5 specie animali tra le più pericolose al mondo: Coccodrilli, Squali, Ragni, Serpenti e Meduse. Se si leggono le statistiche però emerge che la percentuale di mortalità dovuta all’attacco di questi animali è davvero molto bassa.

Ad esempio, 58 sono le persone morte a causa di un coccodrillo, in Australia, negli ultimi 50 anni, di cui “solo” 5 turisti. E lo stesso, in percentuale, vale per gli squali. Le reali morti causate da questi animali non sono così frequenti come i media spesso lasciano intendere. “Guardandoti, sembrano molto più aggressive e realmente pericolose le piccole Sandflies!”. Mi ha detto Tony… come dargli torto!?!

Evitando di inoltrarsi, soprattutto di notte, in zone e in acque in cui è nota la presenza di coccodrilli e squali si può essere abbastanza certi di non correre pericoli.

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Coccodrillo, Bungalow Bay Koala Village (foto: Anna Luciani)

Diverso è il discorso per le meduse, perche è difficile prevederne i movimenti e la presenza, ma è possibile prevenire una loro “bruciatura”, che solo raramente diventa mortale.

Tony ci ha mostrato poi alcuni anfibi tipici dell’Australia. Qui li chiamano semplicemente lucertole, peccato che, quelle che abbiamo visto noi, siano lunghe dai 50 centimetri al metro e abbiano l’aspetto di mostri giurassici. Detto ciò nessuna di queste lucertole è velenosa, come unica difesa contro i predatori utilizzano le loro sembianze.

Abbiamo preso confidenza anche con un pitone testa nera (blackhead python), non velenoso e quindi non pericoloso per l’uomo a meno che non si senta attaccato (in quel caso stritola, e in circa 4 minuti è in grado di uccidere per soffocamento una persona…per poi mangiarsela). È molto utile invece perchè predatore dei serpenti velenosi.

E finalmente LUI, il re degli animali: il Koala… motivo sufficiente per venire qui!

In realtà di motivi per venire qui ce ne sono davvero tanti: bei percorsi per fare trekking, ma soprattutto splendide baie, alcune raggiungibili solo via mare. Noi abbiamo visitato quelle della costa nord: cinque piccole baie a ovest di Horseshoe Bay (Lovers Bay, spiaggia interamente costituita da polvere di coralli morti, Maud Bay, Norris Bay, Joyce Bay, Huntingfield Bay), e due a est (Balding e Radical Bay).

Spiagge deserte, circondate da rocce imponenti e da una vegetazione fittissima che noi abbiamo raggiunto in compagnia di Andrew, proprietario della Jet Ski Hire Magnetic Island, sulle sue moto d’acqua!

Un giro davvero bellissimo e divertente, ed Andrew è stato un’ottima guida, stupendoci tra l’altro quando, avvistata una Yellow Jellyfish, si è tuffato per catturarla!

Mentre io mi chiedevo terrorizzata perchè volesse dimostrare il suo coraggio rischiando di suicidarsi, ci ha spiegato che quel tipo di medusa, sebbene enorme, non è pericolosa per l’uomo. Si tratta di una sorta di “Slimer” giallino, grandissimo e puzzolente, dai tentacoli dalla forma indefinibile pieni di pesciolini, a cui abbiamo salvato la vita! “L’abito non fa il monaco” nemmeno per le meduse!

Rientrati dal tour ci siamo seduti nel bar di fronte alla baia, The Early Bird, e bevendo un ottimo smoothie abbiamo conosciuto Nicola, italiano, che vive qui da due anni. Chiacchierando abbiamo trascorso con lui un bel pomeriggio. Nicola è un sub esperto, nonchè istruttore, appassionato di video e foto subacquee… ci ha raccontato dei suoi viaggi, della barriera corallina australiana e non solo, e ci ha consigliato, prima di lasciare l’isola, di passare da Rick Braley, biologo marino che vive a Nelly Bay.

Rick ha costruito a casa sua l’Aquasearch Aquarium, Lab and Consultancies, ovvero un acquario composto da circa 7 vasche, all’interno delle quali ha ricreato gli habitat tipici della barriera corallina presente sulle coste di Magnetic Island. “Non potendo uscire e fare immersioni tutti i giorni, ho portato la barriera a casa”. In questo modo chiunque può visitarla, conoscerne i coralli più rari e colorati e ammirare la varietà infinita dei pesci. Il mondo sottomarino è decisamente più colorato e fantasioso del nostro.

Per permettere ai pesci di riprodursi e crescere con l’itticoltura è necessario ricreare le condizioni perfette, dall’habitat al nutrimento.

Rick ci ha mostrato il suo laboratorio, vasche, ampolle, tubi che collegano contenitori dove ribollono liquidi verdi e marroni, di varie tonalità e sfumature: sono alghe microscopiche che costituiscono il nutrimento base per i piccoli pesci una volta schiuse le uova, che lui coltiva e diluisce: ad ogni fase di sviluppo del pesce una concentrazione di alghe diversa.

Le nuove leve sono tantissime, accudite amorevolmente da Rick, che monitora la loro crescita e fornisce loro il nutrimento più adatto!

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piccoli nemo crescono. (foto: Anna Luciani)

Rick è anche il promotore dei Self-Guided Snorkel Trails, ovvero percorsi tracciati in mare per fare snorkelling. I “sentieri” sono indicati dalle boe e conducono il visitatore nei punti più interessanti e caratteristici della barriera. Ogni punto di osservazione inoltre è munito di apposita placca informativa che spiega i coralli e i pesci che si possono trovare in quell’area.

A Magnetic Island sono due i percorsi, uno a Nelly Bay e uno a Geoffry Bay!

Non sazi delle tante informazioni avute e della bella visita al Laboratorio di Rick, una volta tornati sulla terraferma abbiamo deciso di fare una visita all’Acquario di Townsville, il Reef HQ Aquarium uno dei più importanti al mondo per la fauna tipica della barriera corallina, che è stata ricreata nelle vasche enormi che compongono l’acquario. È un luogo adatto a famiglie e bambini, non grandissimo (in un paio d’ore al massimo è possibile visitarlo tutto) ma sicuramente interessante: ci sono varie vasche, oltre alle due principali che sono enormi, piene di pesci di ogni forma, dimensione e colore: dagli squali alle razze ai pesci angelo. C’è anche un centro di riabilitazione per le tartarughe marine. Giusto un assaggio di quello che, speriamo, ci attenderà nei prossimi giorni a Cairns!

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Phyllorhiza o floating bell originaria dell’Australia è stata avvistata nel mediterraneo ma non si è ancora diffusa. Non è una medusa urticante, si nutre di plancton, crostacei, uova e di larve di pesci. Si riconosce per la tipica colorazione bianca a pois. Acquario di Townsville (foto: Anna Luciani)

INFO

come arrivare a Magnetic Island: due sono le compagnie che gestiscono i collegamenti tra Townsville e Nelly Bay:

  • Sealink, che si occupa del servizio passeggeri. Prezzo a persona, andata/ritorno 33 dollari. Con 35 dollari è possibile avere il pacchetto: ferry + bus giornaliero. Qui gli orari 
  • Fantasea che offre trasporto anche per i veicoli.

dove stare: Esistono varie possibilità, per tutte le esigenze e per tutte le tasche. Noi possiamo consigliare il Bungalow Bay Koala Village, campeggio/ostello/bungalow. È un luogo molto semplice, basilare nei servizi, ma accogliente e circondato dalla natura:  cockatoo bianchi e neri, pappagalli colorati volano continuamente, e adiacente al campeggio si trova il Koala Park. Si trova a Horseshoe Bay, facilmente raggiungibile con il bus dal porto. Consiglio: se potete fate un po’ di spesa a Nelly Bay o ancor meglio Townsville, il market a Horseshoe BaY è piccolo e un po’ caro. I piatti possono essere chiesti in prestito al campeggio lasciando una cauzione che viene poi rilasciata. Internet solo nella zona comune.

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Bungalow Bay Koala Village (foto: Anna Luciani)

altri animali al Bungalow Bay Koala Village:

dove mangiare: per colazioni e pranzi noi consigliamo The Early Bird, a Horseshoe Bay

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The Early Bird, a Horseshoe Bay (foto: Anna Luciani)

attività: a Magnetic Island

attività: a Townsville

sandflies: Questi minuscoli moscerini vivono prevalentemente in prossimità del mare, quindi, NON dormite mai vicino al mare nel Queensland. Essendo minuscoli passano attraverso le normali zanzariere. In caso di punture diffuse, a meno che non abbiate reazioni allergiche notevoli (in quel caso meglio andare al pronto soccorso), il consiglio è quello di recarvi in farmacia e prendere:

  • un analgesico (per viaggi lunghi come il nostro sarebbe sempre utile averne a portata di mano uno. Io non ne avevo mai usati e prima di trovare quello efficace per me ne ho cambiati 3 diversi).
  • crema contro il prurito. Noi purtroppo non ne avevamo… in farmacia ce ne sono diverse, ma la lozione che su di me ha fatto miracoli è la “Gold Cross Calamine Lotion”, macchia di bianco, ma da sollievo.
  • non grattarsi, onde evitare di rimanere a pois color magenta per una settimana… sembrando così affetta dalla peste bubbonica…
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3 risposte a “MAGNETIC ISLAND, GLI ANIMALI SELVATICI E LE (MALEDETTE) SANDFLIES

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