Dove eravamo rimasti?
Forse vi starete chiedendo che fine abbiamo fatto, come mai non diamo più notizie… niente paura, ci ha rapiti la burocrazia! Ebbene sì, anche qui. Tutto funziona a meraviglia, uffici e sportelli efficienti precisi e veloci, ma bastano due parole scritte in un ordine diverso che tutto va in tilt.
Procediamo con ordine e diciamo subito che abbiamo una bellissima novità per noi: finalmente un mezzo di trasporto nostro!
Quasi tutti i backpackers che decidono di esplorare l’Australia si organizzano affittando o comprando un van (in quest’ultimo caso da rivendere a fine viaggio). Ce ne sono di tantissimi modelli, dai più accessoriati a quelli base, senza bagno, con giusto un fornellino e il letto. Qui è davvero facile viaggiare così: fontanelle e zone attrezzate anche con servizi igienici gratuiti sono davvero comuni in giro per tutto il Paese (fatta eccezione per Sydney, dove la sosta durante la notte è spesso vietata con cartelli intimidatori giganti),ed utilizzando la fantastica app WikiCamps Australia organizzare le tappe diventa divertente (l’app è a pagamento ma risulta essere un validissimo strumento. Io la consiglio)!
Un van, soprattutto nel nostro caso, ci semplifica la vita da mille punti di vista:
- abbiamo un posto dove lasciare le cose quando ci spostiamo da una casa all’altra: voi non immaginate l’espressione di alcuni dei nostri couch quando ci vedono arrivare con valigia, zainoni per l’attrezzatura, qualche sacchetto. Sembriamo degli scappati di casa.
- possiamo raggiungere i nostri couch, che non sempre vivono vicini vicini alle fermate dei mezzi pubblici, con più facilità ed autonomia. Purtroppo i trasporti pubblici, uscendo dalle zone più urbanizzate, sono parecchio lenti e dispendiosi, e viste le distanze e i tempi che abbiamo per il viaggio poterci gestire in autonomia è un vantaggio non da poco.
- durante gli spostamenti più lunghi, in caso di sosta notturna fuori programma, abbiamo un posto dove stare.
Simo, dopo aver setacciato per settimane il sito gumtree ha trovato un’offerta vicino a Wollongong (a due ore di macchina da Sydney), e in quest’ultima settimana è un continuo andare e tornare da questa cittadina abbastanza anonima per avere documenti e ingranaggi pronti per affrontare la grande traversata! Simone sta passando le sue giornate in officina, io a scrivere ed organizzare le prossime tappe. Vivere un po’ di “quotidianità” non è così male, anche se sono giorni un po’ stressanti. Per fortuna ci sono un sacco di persone che ci tengono compagnia: Cristina, Dario, Joy, Stefano, Claudio… sono stati e continuano ad essere un riferimento!
Io però non vedo l’ora di ripartire.
ACQUISTARE UN VAN NEL NSW
Sintetizzerò in maniera semplice e pratica la nostra esperienza nello stato del New South Wales (NSW) per cercare di dare qualche informazione utile a prova di tonto/a come me. Ho precisato lo Stato perchè spesso a seconda di dove ci si trova cambiano le regole anche relative alla motorizzazione, ai documenti per i veicoli, alle assicurazioni ecc.
Noi abbiamo acquistato il van (usato chiaramente) da un piccolo rivenditore analizzando con cura tutte le offerte di gumtree.
Una volta acquistato il mezzo è necessario:
– farsi rilasciare dal rivenditore (o dal concessionario) la “motor dealer’s notice”;
– effettuare la revisione completa da un meccanico autorizzato e farsi rilasciare il relativo certificato
– pagare la REGO (paragonabile al nostro bollo), che nel nostro caso però era già stata pagata e comprendeva anche la CTP (green slip), un’assicurazione obbligatoria che copre però solo i danni a terze persone (non alle macchine) in caso di sinistro. A questo link trovate le informazioni ufficiali e un programma per calcolarne costo http://www.greenslips.nsw.gov.au/
A questo punto è possibile fare il PASSAGGIO DI PROPRIETA’ in uno degli uffici della Roads and Maritime Services. Ci sono vari uffici in città e fuori, l’importante è recarsi in uno degli uffici all’interno dello stato in cui il mezzo è stato comprato. La registrazione deve essere effettuata entro 14 giorni dall’acquisto e solo a seguito della dichiarazione di vendita del rivenditore. Il costo equivale a circa il 3% del prezzo di acquisto della macchina.
Dato che noi siamo turisti senza residenza in Australia abbiamo dovuto chiedere ad un amico in possesso della patente del NSW di farci da garante (firmando l’apposito modulo che viene fornito presso gli uffici) dichiarando che ci conosce da più di 12 mesi.
Fatto questo vi chiederanno il passaporto, la patente internazionale e una carta di credito come controprova della vostra identità. E qui tutto il sistema australiano, i rapporti economici e burocratici internazionali ed infine il buon senso umano raggiungo il loro fallimento più profondo.
A noi è stato detto che non potevamo concludere l’iter perché nei documenti italiani, a differenza di quelli australiani, è scritto prima il cognome e poi il nome, e mentre nel passaporto è indicato in inglese qual è il nome e qual è il cognome, sulla carta di credito CHIESA viene prima di SIMONE e non è possibile comprovare che il nome sia Simone e non Chiesa. Quindi nulla. “Ci spiace! Dovete aprire un conto in una banca australiana così possono fornirvi un documento in cui attestano la vostra reale identità scritta nell’ordine giusto australiano”.
Mi è caduta non solo la mascella!! Ho vissuto due anni in Sudamerica e pensavo di essere pronta a qualsiasi follia da mancanza di logica. Ma a questo punto è proprio il sistema generale ideato dall’uomo ad essere perverso e inutile. Due ore della nostra vita per cercare di capirci, noi con la direttrice e la responsabile dello sportello. Due ore lottando contro i mulini a vento della burocrazia senza trovare una via d’uscita.
Detto ciò, fortuna che al mondo ancora qualche anima umana, elastica e normale esiste. L’operatrice, di evidente origine centro americana (quindi, secondo me, portata ad empatizzare e socializzare con gli altri) capisce e condivide il nostro sgomento e avvia ugualmente le pratiche invitandoci con occhiate eloquenti ad abbassare la testa, non parlare e in caso estremo nasconderci sotto al bancone se si fosse avvicinata la direttrice! Follie!
Comunque alla fine, pur avendo perso un intero pomeriggio, ci siamo riusciti.
A questo punto si apre la questione dell’ASSICURAZIONE. E qui altri problemi.
L’assicurazione per danni al veicolo non è obbligatoria bensì opzionale. Noi ci stiamo informando poiché avendo un visto turistico a breve termine molte compagnie non permettono di stipulare polizze, quindi siamo alla ricerca della migliore opzione da integrare con il soccorso stradale, che qui viene effettuato come servizio a pagamento (110$ annui) dalla società NRMA.
Aggiornamenti quanto prima… e se qualcuno avesse suggerimenti ci contatti!
Intanto speriamo di partire oggi pomeriggio!!!

(foto: Simone Chiesa)