i vini di Orange

15 ottobre 2016

Domenica mattina. La sveglia suona alle 5.45! Lasciamo casa di Caterina e Daniele, due ragazzi gentilissimi conosciuti due sere prima ad una cena organizzata da Cristina e Dario, e a malincuore il comodissimo letto che ci hanno prestato per due sere.

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alba in Bondi (foto: Anna Luciani)

Destinazione Orange! Dov’è Orange? Anche tanti australiani se lo chiedono! 

Orange è una cittadina a 300 km a ovest di Sydney! Negli ultimi 20 anni la zona è stata riconosciuta come una delle aree vinicole più interessanti d’Australia, certo meno famosa della Hunter Valley o della Barossa Valley, ma proprio per questo ci sembrava più interessante da visitare.

Inutile dirvi che il bus è arrivato in ritardo (causa incredibile traffico alle 6.30 di domenica mattina in Bondi: ma dove vanno tutti all’alba?) abbiamo perso la coincidenza con il secondo bus e quindi abbiamo rischiato di perdere il treno e di rimanere 5 ore in stazione aspettando il secondo. Arrivati per un soffio al binario ci hanno detto che il treno era completo (non so perché, forse perché ci vedevano troppo rilassati alle 7.00 della mattina?) e quando finalmente siamo riusciti a salire il nostro vagone era pieno di famiglie urlanti. 5 ore di treno attraversando le Blue Mountains e raggiungendo dopo qualche ora le dolci colline dell’outback. Il verde dell’erba e l’azzurro del cielo sono incredibili, brillanti, immersi in una luce senza veli. Prati, qualche albero, laghetti mucche e pecore per km e km! Sorvolando sui nostri compagni di vagone, sarebbe potuto essere un viaggio estremamente rilassante!

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la campagna attorno ad Orange (foto: Simone Chiesa)

All’arrivo, Emily, amica di Tom, amico di Stefano il Life Savers, ci ha recuperato alla stazione e portato a casa.

Orange è una cittadina non proprio entusiasmante: impianto a blocchi quadrati, strade perpendicolari, zona commerciale in centro e attorno quella residenziale fatta di villette con giardino.

Quello che fa la differenza è il paesaggio appena fuori dall’abitato. Campagna a perdita d’occhio, rigogliosa grazie alle piogge che costantemente bagnano la zona, sopra i pendii dolci delle colline.

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la campagna attorno ad Orange (foto: Anna Luciani)

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le colline di Orange (foto: Anna Luciani)

Orange sorge sulle pendici di un antichissimo vulcano spento, a 600 m d’altezza.

Le caratteristiche laviche del terreno e il clima continentale e fresco rendono unica questa zona vinicola, donando agli acini intensi profumi che rendono il vino naturalmente acido ma molto elegante, meno forte in termini di gradazione rispetto ai vini di altre zone per la mancanza di temperature molto calde, ma comunque buono e apprezzato!

Venerdì 14 ottobre è iniziato la ventesima edizione del festival del vino, quindi l’obiettivo di questi due giorni era sfruttare al massimo degustazioni e cantine per conoscere meglio i prodotti di Orange.

Muoversi per la città e le vigne senza un proprio mezzo sarebbe stato impossibile, considerando che Emily vive a 5 km dal centro. Per fortuna domenica, vista anche la splendida giornata, nonostante avessimo dormito pochissimo e il vento si divertisse a remarci contro, abbiamo girato in bicicletta.

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in bici per Orange (foto: Simone Chiesa)

La città è un saliscendi di strade, quindi vi lascio immaginare il nostro stato quando siamo arrivati all’entrata del Golf Club, in salita rispetto al nostro punto di partenza, prima tappa delle nostre degustazioni (non sapevamo sarebbe stata anche l’ultima, domenica). Abbiamo assaggiato alcuni vini, niente di proprio eccezionale, e un po’ storditi ci siamo avviati contro vento verso il centro.

Tutto chiuso!

Per fortuna la sera siamo andati con Emily, il suo ragazzo, la sua coinquilina Rebecca, e poi Tom e Anna all’Union Bank, uno dei ristoranti migliori della città. La serata è stata davvero piacevole! Tom soprattutto, ma anche tutto il gruppo si è dimostrato molto interessato ed interessante, abbiamo chiacchierato, raccontato, ben mangiato e bevuto.. e alla fine i ragazzi ci hanno offerto la cena e prestato l’auto per l’indomani! Incredibile. Io rimango ogni volta senza parole davanti a tanta disponibilità, complicità e generosità spontanea tra persone completamente sconosciute.

L’indomani, con l’auto di Tom, nonostante la pioggia, la guida a destra e nonostante fosse lunedì, la giornata è stata interessante e pienissima. Abbiamo girato un po’ per i dintorni e la campagna e abbiamo fatto visita a due cantine molto famose. La cosa strana è che non abbiamo visto nemmeno una vigna (però ci hanno assicurato che ci sono, ma sono nel versante opposto della collina), in compenso una coppia di canguri di ha attraversato la strada allegramente, lasciando noi poveri europei senza parole davanti ad animali tanto esotici, dal muso simpatico, ma che diciamocelo…sono un po’ dei topi giganti che saltellano.

Le cantine che abbiamo visitato sono:

  • PATINA. Stefano il Life Saver ci aveva dato il contatto di Gerald, il proprietario. Siamo stati da lui un paio d’ore chiacchierando nella sua splendida casa immersa nel verde e circondata da un giardino incredibile. Abbiamo degustato 6 dei suoi vini oltre un vino da dessert buonissimo chiacchierando sulla zona e le caratteristiche delle vigne. La cantina è a conduzione familiare e a mio parere produce ottimi prodotti. I profumi sono intensi, il sapore meno marcato, ma a me i suoi vini sono piaciuti molto e lui è una persona gentilissima e appassionata del suo lavoro!
  • PHILIP SHAW. Questa è sicuramente l’etichetta più conosciuta della zona. Siamo arrivati per una degustazione ma abbiamo chiesto se potevamo parlare anche con qualcuno per una breve intervista. Ci dicono di andare nel capannone delle botti e chiedere di Dan. Entriamo in un ufficio dentro il capannone e incontriamo un  signore anzianotto, vestito con un pile e un paio di pantaloni sformati. Parlava in maniera un po’ difficile, biascicando le parole, con tono duro ma cordiale. Gli chiediamo, non troppo convinti, se può raccontarci qualcosa sulla cantina, intanto che aspettiamo Dan… e lui, con un sorriso beffardo che lì per lì non capiamo ci dice che Dan è suo figlio, che sarà felice di parlare con noi ma intanto lui ci farà fare un giro. Non capiamo bene chi sia questo signore. Solo dopo averlo salutato scopriamo che Dan è figlio di Philip, e che quello con cui avevamo appena fatto due chiacchiere senza crederci troppo era il signor Shaw in persona… NO COMMENT! Per fortuna anche qui ci concediamo una degustazione di 10 vini… 🙂 e passa la paura.

 

CURIOSITA’

Il giorno prima di partire avevamo comprato i biglietti per bus e treno. Quando la ragazza del coinquilino di Emily si è offerta di darci un passaggio siamo andati in stazione e abbiamo chiesto il rimborso: ci é stato restituito il tutto in meno di 30 secondi!! Incredibile.

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Una risposta a “i vini di Orange

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