lunedì 03 ottobre 2016
Un lunedì di festa è sempre come una domenica dopo un sabato da leoni!!! Appena svegli, e ci siamo svegliati davvero presto, ci siamo accorti che attorno a noi la casa dormiva, e avrebbe dormito a lungo, eccetto Francesco! Dopo un piatto di pasta (alle 8.30 di mattina), per lui, e un caffè per me e Simone, abbiamo deciso di fare un giro lungo la strada litoranea che percorre la South Head.
Siamo partiti da Bondi beach, affacciandoci sull’iconica piscina di Icebergs restaurant. Quasi tutte le spiagge della città hanno una o due piscine di acqua marina, protette dalla corrente grazie ad una struttura in pietra o cemento (sentendo la temperatura dell’Oceano, e vedendo le onde che si infrangono costantemente sulle spiagge non ci vuole molto per capire perchè).
Il lungomare, non solo nei giorni di festa, è un via vai di persone atletiche e sportive che passeggiano o corrono, e di auto costose: Lamborghini, Ferrari ecc. che viaggiavano ai 50 km/h per le strade. Ma cosa te ne fai di una macchina così in un Paese dove al massimo, in assoluto, fai i 110 km/h?
Bondi è sicuramente la spiaggia più “VIP” e modaiola, ma Sydney nasconde anche delle vere e proprio perle, angoli naturali, selvaggi, bellissimi.

Sydney Skyline, da Vaucluse Rd (foto: Anna Luciani)
Il mare ovunque ha un colore cristallino, vivace, dal verde all’azzurro, trasparente. Da Bondi ci siamo diretti verso Watsons bay, seguendo la strada che si affaccia sul famoso Sky line di Sydney. Da lontano e costeggiando il litorale interno della South Head spiccano i grattacieli del centro e il Sydney Harbour Bridge, ma il resto della città è basso, immerso nel vegetazione. Si dice che uno dei principali motivi per il costo così alto delle case e degli appartamenti a Sydney (si stima circa 1.000.000 di dollari di costo medio per appartamenti di metratura contenuta) dipenda dal fatto che a fronte di una grande domanda, manchi un’offerta adeguata. La città, negli ultimi decenni, si è sviluppata in larghezza, mantenendo un’altezza molto bassa: villette con giardino. Oggi che la richiesta è in aumento, non è più possibile estendere i confini in larghezza, e là dove è costruito non si può più pensare di salire in altezza.
Dal mio punto di vista, non dovendo (ancora) comprare una casa qui, è un bene. Quello che stupisce infatti è la quantità di verde e di parchi naturali che si inseriscono nella città, che a volte sparisce dalla vista per dare spazio a macchie di verde a perdita d’occhio.
I parchi sono attraversati da sentieri che collegano le baie sulla costa. Esistono numerosi sentieri, da nord a sud. A questi link alcuni informazioni in più:
Dopo la colazione fronte spiaggia a Watsons bay ci siamo incamminati verso la punta sud, arrivando prima a Camp Cove poi nella bellissima Lady Bay, una spiaggia per nudisti che sembra essere uscita da un paradiso tropicale, piccola, poco affollata, un gioiellino!

Camp Cove (foto: Anna Luciani)

Lady Bay (foto: Anna Luciani)
Proseguendo si arriva velocemente al faro (Hornby Lighthouse): qui la vista è bellissima e si potrebbe camminare costeggiando la scogliera fino quasi a Bondi, ma noi siamo rientrati perché ci aspettavano da Orazio.

passeggiata da Watsons Bay a Horby Lighthouse
Orazio è una pizzeria a Bondai aperta da un ragazzo napoletano due anni fa e che quest’anno ha ricevuto un cappello di riconoscimento (che vale come una stella Michelin da noi), prima pizzeria di Sydney che riceve questo premio!
Abbiamo intervistato un po’ i camerieri e il pizzaiolo (italiani) e tutti ci hanno detto che non tornerebbero mai in Italia. Qui la vita costa ma se si lavora e ci si impegna si può guadagnare e mettere via qualcosa. Esiste meritocrazia e anche una prospettiva. Quasi tutti sono arrivati con un visto work&holiday o uno StudentVisa (col quale si può studiare e lavorare part Time). Se nel periodo in cui si rimane si trova un’azienda o un datore disposto ad attivare lo “sponsor” allora ci si vincola per due anni al datore che attiva lo sponsor, con la sicurezza però che, finito questo periodo, si potrà ottenere il visto permanente, e a quel punto decidere che lavoro fare e dove andare. Le offerte sono tantissime e la possibilità di cambiare, ricominciare, scegliere non manca.
Qui si lavora molto, ma è possibile ancora apprezzare e godere della vita nel suo lato umano: ci si diverte, il “sistema” considera le persone non come un elemento della catena di produzione ma come esseri umani, riconoscendo doveri ma anche meriti e diritti. Cosa che in Italia si è persa da tempo!
Chiacchierando coi ragazzi di Orazio abbiamo conosciuto Dario, un ragazzo napoletano, laureato in economia, filMaker per passione, YouTuber, viaggiatore, couchsurfer, un ragazzo pieno di entusiasmo e sorridente che ci ha subito offerto il suo divano!! Mercoledì andremo da lui! 🙂
[… ho deciso che non seguirò sempre un ordine cronologico del racconto! tanto poi non è che interessi molto la cronaca esatta di ogni nostro spostamento.]
mercoledì 05 ottobre
Arrivare a casa di Dario è stata una piacevolissima sorpresa! Non avevo dubbi che ci saremo trovati bene, a volte si crea un’empatia forte e spontanea con le persone, a prescindere da chi siano… si attivano sistemi e canali di comunicazione non verbale che ti fanno capire immediatamente che davanti a te hai una persona speciale, con la quale sai già che condividi tanto, e che può insegnarti molto. Sensazione confermata ancora di più dopo aver conosciuto la sua ragazza: Cristina.
Dario e Cristina abitano a Bondi e lavorano da Orazio.
Sono Napoletani. Sono ragazzi semplici, ma ricchissimi.
Abbiamo chiacchierato molto delle loro esperienze passate, precedenti all’Australia, dalla politica, alle passioni per i video, i viaggi e la fotografia, dall’impegno sociale a quello ambientale, passando per gli stili di vita, ancora considerati “alternativi” ma estremamente interessanti, sostenibili, naturali.
Dario è laureato in economica, ma come tanti “di noi” ha trovato un futuro e delle conferme solo una volta arrivato qui a Sydney, lavorando come pizzaiolo e trovando un contesto sociale, lavorativo e umano in grado di permettergli di vivere una vita decorosa, felice, autonoma.
Guadagna, ha una casa e un sacco di interessi. Membra di couchsurfing già da molti anni è stato il primo, a Napoli, ad organizzare serate di “home resturant”: cene organizzate a casa, dove gli invitati, che non devono conoscersi necessariamente, anzi… partecipano contribuendo solo alla spesa. La cena prevede un menù prestabilito, si diffonde l’evento attraverso i social, e chi vuole aderisce. In questo modo è possibile socializzare, condividere alcuni momenti con sconosciuti (del posto o turisti) con l’unico intento di passare una serata in compagnia e fare nuove conoscenze.
Trovate anche le pagine su facebook!
Dario e Cristina, e in questo ci trovano assolutamente d’accordo, credono che sia non solo necessario, ma anche giusto promuovere e diffondere un nuovo stile di vita, che è quello della condivisione, in tutte le sue forme. Dall’ospitalità, e quindi dalla condivisione degli spazi, al cibo, al tempo, mettendo in gioco le proprie capacità, le proprie competenze, convinti che condividere e collaborare possa essere un’alternativa al sistema capitalistico, basato prevalentemente sul consumo, oramai insostenibile. E soprattutto per ridare e riscoprire un valore ed un significato più umano e profondo della vita.
Dario è anche consigliere dell’associazione ArcipelagoScec Campania, impegnato nella promozione di un’idea decisamente innovativa ed interessante: lo SCEC, una delle monete complementari, fondata da 5 ragazzi napoletani. Per chi fosse interessato ad approfondire segnalo, su suggerimento di Dario, il mini documentario “L’Oro dei folli” e il sito degli SCEC: www.arcipelagoscec.net .
Qui a Bondi, con Cristina, cuoca vegana eccellente (e lo dico per esperienza!) hanno uno stile di vita estremamente consapevole, sostenibile, rispettoso. E la cosa bella è che a Sydney, ed in particolare a Bondi, vivere nel rispetto dell’ambiente, scegliere un’alimentazione diversa ma che si ritiene più salutare, è molto più semplice che da altre parti, e sicuramente più affrontabile economicamente.
Qui avere i compost in giardino (privati o condominiali) è semplicissimo, basta chiamare l’Ufficio preposto e viene consegnato gratuitamente; le fontanelle di acqua potabile si trovano per la strada, nessuno spreca acqua ma tutti si riforniscono cercando di limitare l’uso della plastica. La città è dotata di pannelli solari per la funzione di alcune infrastrutture pubbliche, bidoni per la differenziata in ogni angolo, e ancora piste ciclabili ed un sistema di trasporti molto efficiente. E poi, altre ad aspetti prettamenti ambientali, ci sono servizi aggiunti come la wi-fi gratuita sulle spiagge, docce pubbliche e barbecue con tavoli pubblici e gratuiti nei prati vicino alle spiagge.
Per approfondire vi rimando ad un blog (di Dario e Cristina) molto interessante: www.economikarma.com

Dario, Cristina, Simone…a colazione! Pancake homemade! (foto: Anna Luciani)
Dopo una buonissima colazione insieme e un ottimo pranzo, Simone, Dario Cristina ed io abbiamo deciso di fare un delle Sydney Coast Walk più conosciute la “Coogee – Bondi”.

coast walk Coogee – Bondi (fonte: /www.sydneycoastwalks.com.au/)
Siamo andati da Bondi a Coogee in autobus, poi a piedi siamo ritornati seguendo la passeggiata lungo la scogliera.
Spiagge incantevoli, e poi un breve tratto all’interno di un cimitero storico, affascinante nella sua quinte davanti all’Oceano, bianco e verde, immobile.

Gordon’s bay (foto: Anna Luciani)

Waverley Cemetery (foto: Anna Luciani)

Bronte Beach (foto: Anna Luciani)

Mckenzie Bay (foto: Anna Luciani)

Bronte, Tamarama and Mckenzie Bay (foto: Anna Luciani)
La passeggiata, lenta e rigenerante, è durata un paio d’ore, ammirando estasiati il paesaggio, le calette, le spiagge, i surfisti. Mancavano le balene, che a volte si possono avvistare, ma sono sicura che ci saranno altre occasioni.
Come ciliegina sulla torta Cristina ci ha portato alla piscina di Icebergs per una sauna vista oceano! Incredibile!

Bondi da Icebergs
Grazie ragazzi!
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