Mi sono ripetuta per mesi che finché avessi avuto la possibilità di scegliere, sarei comunque stata una persona fortunata. Avrei dovuto essere felice e grata per le opportunità create, ricevute, per il lusso che tanti altri non hanno di poter decidere che direzione prendere. Ne sono ancora convinta. Sono convinta dei privilegi che ho. So che ad oggi, la mia vita, le mie scelte, i miei problemi, sono ben poca cosa rispetto ai drammi che mi circondando. Ma non nego che questo sia stato per me uno dei periodi più duri, combattuti, stancanti e ansiosi della mia vita.
La paura di scegliere, di prendere la strada sbagliata. La paura di deludere non solo chi aveva aspettative su di me, ma soprattutto che mi vuole bene e ha sempre sperato per me il meglio. La paura di sprecare delle occasioni ma anche la paura di perderne. La paura di non essere all’altezza dei propri sogni, o di scoprire che i sogni non possono essere altro che quello.
Ho sperato tanto, dico sul serio, che qualcuno o qualcosa “scegliesse” al posto mio. Il famoso segno che illumina la strada giusta, la mente, il cuore. Ho parlato, ascoltato, analizzato, letto… ma i dubbi sono tutti lì, a destra e a sinistra della linea immaginaria che divide le due strade, come i due campi a ruba bandiera, con una fila di volti, di situazioni, di consigli pronti a scattare per aggiudicarsi la scelta giusta.
La bandiera la tengo io però, e mi sa che i numeri da chiamare sono finiti quindi mi prendo la bandiera, porto con me tutti i dubbi, e provo a fare i primi passi.

(foto: Anna Luciani)