Ero già stata a Matera parecchi anni fa, quando nessuno ne parlava e pochi la conoscevano. Rimasi senza parole, vagai per un giorno tra le stradine in mezzo ai Sassi immersa in una realtà magica e mai vista prima. Credo che non si fossero alternative: Matera capitale della cultura era un riconoscimento che prima o poi sarebbe arrivato.
L’anno prima di questo importante evento, nel 2018, Simone ed io abbiamo avuto la fortuna di poterci immergere nella bellezza, ma anche nella storia antica e recente, nelle vie, nelle tradizioni di questa città, accompagnati da persone che l’avevano scelta in tempi non sospetti come propria casa.
In questo articolo troverete suggerimenti, idee, consigli che ho annotato e che abbiamo vissuto in prima persona per organizzare un viaggio a Matera sicuri di perdere gli scorsi e gli angoli più nascosti e più belli dentro e fuori la città.
(avrei mille cosa da raccontarvi su Matera: i giorni trascorsi insieme a Isaiah, Mikaela, Pegah, Ali, Dorothy, Caspar e Enza sono stati interessanti, emozionanti, ricchi di punti di vista originali su quella che è a tutti gli effetti una città unica al mondo. Vi lascio subito alcune info utili sintetizzate in maniera schematica e veloce ma per chi fosse interessato proseguendo nella lettura troverete approfondimenti e divagazioni: ho cercato di riassumere le tante informazioni interessanti che abbiamo raccolto durante il viaggio. Se avete domande, curiosità e/o commenti scrivetemi qui sul blog o in uno delle pagine social).
Matera è una delle città più antiche del mondo continuativamente abitata.
Il nucleo storico si può dividere in tre aree: la parte alta, quella più ricca, dove sono stati costruiti gli edifici più importanti e nobili è detta Civita. Scendendo in quelli che metaforicamente vengono identificati come “i gironi infernali danteschi”, dove un tempo vivevano i poveri che scavavano le loro abitazioni nella pietra è la zona dei Sassi.
Il torrente Gravina, affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull’altra sponda c’è la Murgia, protetta dal Parco della Murgia Materana, dove si trovano le grotte neolitiche e le antiche Chiese Rupestri.
I Sassi sono originali ed antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la “Gravina”. Nel 1993 sono stati riconosciuti Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.
MATERA CAPITALE DELLA CULTURA – COSA FARE, DOVE ANDARE, COSA VEDERE
Il mio consiglio è quello di perdervi immaginando di trovarvi all’interno di un quadro di Escher: salite e scendete le scale tra i sassi, entrando ed uscendo da giardini, piazze, vicoli dopo pubblico diventa privato e viceversa senza una meta, lasciandovi rapire dalla magia di questa città unica.
Concedetevi una passeggiata all’alba, quando è ancora fresco (se andate in estate) e i turisti dormono. Noi l’abbiamo fatto, in compagnia di Caspar, ed è stato bellissimo.
Partite da Piazza Vittorio Veneto (nel Sasso Barisano), fermatevi qualche minuto a contemplare l’intera bellezza della città dal “Belvedere Luigi Guerricchi” e proseguite poi lungo via San Biagio fino ad arrivare a Piazza San Giovanni dove potete ammirare l’affascinante Chiesa di San Giovanni Battista, particolarmente suggestiva di notte.
Scendete per via San Rocco e concedetevi una pausa ammirando il panorama che si apre davanti a vostri occhi, capirete perchè paragono Matera ad un quadro di Escher. È impossibile da memorizzare, anche dopo anni che ci si vive, ogni volta si colgono dettagli nuovi, sfumature, passaggi, facciate diverse in un gioco di pieni e vuoti, luce ed ombre davvero unico.
Proseguite la passeggiata girovagando un po’ a caso fino a raggiungere la Chiesa di San Pietro Barisano.
Da lì scendete fino all’omonima piazza e risalite per le vie sul lato opposto raggiungendo la Casa di Ortega. Il progetto della Casa di Ortega, realizzato dalla Fondazione Zètema di Matera, è stato ideato con il duplice intento di documentare la presenza a Matera del grande artista spoagnolo Josè Ortega e di favorire la riscoperta e la valorizzazione della tradizione artigiana locale. Il museo dista solo 5 minuti a piedi dalla splendida Cattedrale di Matera che domina dall’alto e si affaccia sul Belvedere del Sasso Barisano.

Casa Ortega (foto: Anna Luciani)
Vicino al Duomo troverete il Palazzo Gattini Conte Tramontana, oggi splendido Hotel. Sulla terrazza dell’hotel ci sono un ristorante e un bar da cui si può godere di una vista davvero mozzafiato sulla gravina.

Matera come un quadro di Escher (foto: Anna Luciani)
Dalla piazza della Cattedrale potete raggiungere velocemente Casa Noha un’antica casa privata e restaurata donata al Fai affinchè potesse diventare un luogo di comunicazione e condivisione della storia di questa città. Qui potrete assistere ad una interessante viaggio multimediale che narra il territorio da diverse prospettive: dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema attraverso un video proiettato su pareti, soffitti e pavimenti delle stanze, che offre al visitatore una ricostruzione completa della storia della città dalle origini a oggi. Usciti da casa Noha vi consiglio di raggiungere l’Hotel Sextantio grotte della Civita (hotel diffuso ecosostenibile). L’hotel sextantio nasce dal progetto culturale di recupero conservativo di 18 grotte e di uno spazio comune, un tempo antica chiesa rupestre, chiamato “le Grotte della Civita”. Il complesso è collocato nella parte più antica di Sassi, la Civita, a strapiombo sul torrente Gravina e di fronte al Parco della Murgia e delle sue Chiese Rupestri. Mi soffermerò un po’ di più su questo luogo perchè secondo me può dare molte informazioni sulla vecchia Matera e perchè sono pur sempre un architetto!
Il progetto di restauro conservativo si è basato su interventi di arredo geometrici, minimalisti e ridotti all’essenziale per ricreare ed esaltare gli originari spazi delle grotte, semplici e spogli. Il risultato è un progetto di estrema eleganza e bellezza estetica in grado di ricreare ambienti in cui vivere vere proprie esperienze sensoriali. Una delle caratteristiche che più mi ha colpito del progetto è stata la capacità di ricreare (reinterpretandoli) gli antichi rapporti urbani e sociali che caratterizzavano in passato la vita in grotta. I rapporti di vicinato erano dinamiche umane e sociali importantissime, che si vivevano negli spazi comuni all’aperto durante il giorno, che diventavano luogo di convivialità, condivisione delle attività quotidiane e lavorativa. Oggi, nell’Hotel, gli spazi comuni all’aperto sono dedicati a pranzi, colazioni, aperitivi, diventando luoghi e occasione per far incontrare gli ospiti.
Naturalmente noi non abbiamo dormito qui ma sicuramente è uno dei luoghi più affascinanti che abbia mai visto, oltre ad un personale interesse per questo progetto architettonico.
Ciò che mi incuriosisce è pensare a come uno spazio tanto umile e povero in passato sia stato trasformato oggi in uno dei luoghi più lussuosi d’Italia.
Ciò che colpisce è la sensibilità con cui questo Questo albergo è stato ristrutturato. Non solo gli spazi sono stati recuperati ma è stato anche riproposta una sorta di vita di quegli stessi spazi. Le aree comune all’esterno e all’interno, come la Chiesa, sono state adibite ad attività collettive: ovvero ancora oggi risultano spazi dove la gente può incontrarsi parlare con lavorare e condividere, proprio come era un tempo nella realtà di vicinato tipiche di Matera.
Dall’hotel potete scendere nel Sasso Caveoso fino a via Madonna delle virtù, la strada che costeggia i Sassi affacciata sulla Gravina fino a raggiungere la Chiesa di San Pietro Caveoso. Il mio consiglio a questo punto è di salire fino alla Chiesa rupestre di Santa Maria di Idris e poi proseguire seguendo la stradina che costeggia il lato destro della chiesa di San Pietro. Passeggiando per qualche metro arriverete in una zona di sassi ancora disabitata apparentemente in stato di abbandono ma che rivela un fascino antico e autentico (qui sarà difficile trovare molti turisti).
Dopo il giro tra i sassi raggiungete il Museo Nazionale d’Arte Medievale. Vicinissimo troverete un locale tra i più belli di Matera che vi consiglio vivamente in qualsiasi momento della giornata ma in modo particolare la sera: Area8.

“La Goccia di Azuma”, realizzato dallo scultore e pittore giapponese Kenjiro Azuma. Rappresenta una vera e propria goccia in bronzo alta oltre tre metri, è collocato di fronte il Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata. Il reale è “MU 765 G”. (foto: Anna Luciani)
Infine percorrete via Domenico Ridola fino a raggiungere Piazza San Francesco e ancora via del Corso al termine della quale vi ritroverete in Piazza Vittorio Emanuele. A quel punto sarete stravolti, ma nulla vi vieta di ricominciare un nuovo percorso scendendo dal Palombaro Lungo e proseguendo zigzagando per le infinite stradine dei sassi immergendovi in un nuovi percorsi sempre diversi e affascinanti.
MATERA CAPITALE DELLA CULTURA – COSA VEDERE FUORI CITTÀ
- le chiese rupestri ricavate nelle grotte della montagna sul lato opposto della Gravina

Una delle chiese rupestri (foto: Simone Chiesa)
Craco, piccolo paese arroccato sulla montagna poco distante da Matera. Negli anni sessanta il centro storico ha conosciuto un’evacuazione che lo ha reso una vera e propria città fantasma. Tuttavia, questo fenomeno ha contribuito a rendere particolare l’abitato di Craco, che per tale caratteristica è diventato una meta turistica ed un set cinematografico per vari film. La visita è necessariamente con guida, i biglietti si possono comprare direttamente sul posto.
DOVE MANGIARE A MATERA:
Troverete tantissimi posti dove mangiare e bere, locali molto belli, alcuni più tradizionali.
A noi è capitato di prendere qualche fregatura, non tanto sulla qualità ma sui prezzi sì. Detto questo, abbiamo provato tanti ristoranti/gastronomie e locali che meritano di essere segnalati:
- AREA 8 È un locale, un luogo per eventi, un centro culturale, un ristorante, un bar… un posto davvero poliedrico creato da Mikaela, imprenditrice sudafricana arrivata a Matera un po’ di anni fa e che ha saputo vedere possibilità all’interno di una realtà italiana apparentemente statica e ha riempito spazi vuoti con idee originali. AREA8 è una di queste idee. Uno spazio molto grande e vuoto nella città che lei ha riempito di bellissimi mobili vintage e di nuovi contenuti. Un ambiente polifunzionale che si presta per serate mondane, eventi, concerti, meeting, conferenze, dal carattere internazionale ma perfettamente integrato nel contesto sociale materano. Perché Area8? “Nel 1909 l’anatomista tedesco Korbinian Brodmann pubblicò le mappe cerebrali dell’essere umano, delle scimmie e di altre bestie. Area8 è una sottile area nella corteccia frontale del cervello, considerata da Brodmann come la parte dove si sviluppano una serie di attività tra le quali il pensiero complesso e la gestione dell’incertezza. Pianifichiamo in maniera capillare le nostre giornate e la nostra vita, ma spesso si tratta dell’incontrollabile, dell’inatteso, dell’indefinibile che ci regala le migliori esperienze della nostra vita”.
- Uacciardidd gastronomia
- L’Antica Credenza
- Zio Ninì
- Ambaraba (caffetteria)
- Cafè Lanfranchi
- Trattoria i Malatesta
COME ARRIVARE A MATERA:
Noi chiaramente siamo arrivati col nostro mitico Falcon. Arrivare a Matera non è proprio immediato.
Vi lascio questo link dove troverete numerose informazioni utili: matera turismo
DOVE DORMIRE A MATERA:
Anche in questo casa non abbiamo grandi consigli per esperienza diretta. Ad oggi in città e negli stessi Sassi si trovano tantissime (permettetemi di dire “troppe”) soluzioni di Airbnb/B&B/hotel.
Noi abbiamo visitato, perchè di proprietà di una delle protagoniste della puntata (Dorothy), la Locanda San martino. Spazi comuni, camere e contesto davvero strepitosi, completamente immersi nell’atmosfera dei sassi, è uno degli hotel più antichi. Anche qui non abbiamo dormito ma lo abbiamo visitato insieme a Dorothy e mi sento di consigliarvelo.
Se avete domande, curiosità, dubbi o vorreste sapere qualcosa che non trovate nell’articolo… scrivetemi o lasciatemi un commento!
Buon viaggio!