BLUE MOUNTAINS

11 – 13 ottobre

Da Sydney, stazione Central, parte un treno comodissimo che arriva in un paio d’ore fino ai paesini delle Blue Mountains.

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le Blue Mountains rispetto a Sydney (fonte: http-//australiaresorts.us/)

Noi ci siamo dilungati un po’, tergiversando, cambiando mezzo e meta più volte nel giro di mezza giornata, ma alla fine siamo arrivati a Blackheath…e quasi quasi ringrazio Rowan per averci dato buca.

Le Blue Mountains sono un complesso montuoso antichissimo, oggi sarebbe meglio definirlo altopiano, costituito da diverse riserve naturali e parchi. È un ambiente che ha preservato, per la sua particolare conformazione geologica, numerosissime specie animali e vegetali.

Prima di arrivare qui il nome dato a questa zona mi sembrava una invenzione per turisti, e anche abbastanza banalotta “già il buon vecchio Leonardo si era accorto che ogni elemento del paesaggio, più è distante dall’osservatore, più assume una tonalità azzurrognola. Si chiama prospettiva aerea!”. Tutte le montagne del mondo potrebbero essere Blue Mountains! E invece queste sono più blu delle altre, e dipende dalla presenza nell’aria dell’olio di eucalipto rilasciato dagli alberi, che in questa regione sono tra i più diffusi con oltre 90 specie diverse!

Il paesaggio è blu, e molte zone, nel bosco e tra i canyons sono immersi in un’aria azzurrina che altera i colori in modo evidente.

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La valle da Govett’s Leap Lookout (foto: Anna Luciani)

La regione è piena di percorsi, dai più semplici ai più complessi, ma comunque facilmente individuabili e percorribili seguendo i tracciati e le indicazioni. Le parti più strutturate sono perfettamente integrate nel contesto: con semplici massi o pietre sono riusciti a rendere semplice l’attraversamento di fiumi o la risalita di pareti a 90 gradi.  

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La regione delle Blue Mountains (fonte: http-//www.bluemountainsheritage.com.au/.jpg)

La meta principale e più turistica è Katoomba. Scesi dalla stazione sono numerosi i mezzi pubblici e turistici a disposizione per raggiungere i sentieri o i numerosi punti panoramici. Credo sia per questo che abbiamo scelto di scendere a Blackheath: meno turisti, meno servizi, tutto un po’ più complicato e faticoso… Scherzo! Avevamo letto sul treno che in questa zona erano presenti alcuni dei percorsi più suggestivi, e caso ha voluto che abbiamo trovato una sistemazione proprio qui.

Arrivati in paese Lara è venuta a prenderci e ci ha portato a casa: a nostra disposizione una stanza molto accogliente con vista su un giardino meraviglioso: magnolie giapponesi fiorite in ogni dove, e nonostante in questi giorni la temperatura oscilli tra i 2 e i 9 gradi (non di più!) la primavera è esplosa rendendo l’intero paese una tavolozza variopinta di fiori!

Incredibile la varietà, le sfumature, l’intensità della luce!

Il paese è davvero piccolissimo e semplice, alle 18.00 era già tutto chiuso e trovare un alimentari per comprare qualcosa per la cena è stata un’impresa. Katoomba è sicuramente più organizzata per i turisti. Detto questo, i negozi e l’unico bar aperto, pieno di vecchietti con la birra, lo rendono suggestivo.

La sera con Lara abbiamo studiato un po’ i percorsi più interessanti, avendo poi solo una giornata per esplorare la zona, e alla fine abbiamo optato per il circuito che (escludendo le parti interne al paese) parte da Evans Lookout e arriva a Govett’s .

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Premetto che né io né Simo, negli ultimi 2 anni, abbiamo fatto molta attività fisica, ma nonostante i 18 km previsti dalla scheda ci siamo lasciati trasportare dall’entusiasmo e l’indomani, pronti con (troppo poca) acqua, panini, canottiera sotto 3 felpone da alta montagna (grazie Stefano e Joy per averci prestato il vostro guardaroba!), scarpe da trekking e macchina fotografica siamo partiti.

Lara ci ha accompagnati vicino al sentiero (dalla stazione all’inizio del percorso/Evan Lookout sono circa 4 km) e verso le 9.00 abbiamo iniziato il cammino nella foresta pluviale, circondati di felci enormi, eucalipti altissimi, sequoie, inerpicandoci tra le rocce lungo il fiume, scendendo in canyon profondissimi, riposandoci ai piedi delle cascate… è stata una bellissima avventura!!

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si scende (foto: Simone Chiesa)

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cascata lungo il fiume Rodriguez Pass (foto: Anna Luciani)

Il percorso è lungo, ci sarebbe piaciuto, arrivati a Junction Rock, allungarci verso la Blue Gum Forest, ma il buon senso (di Simone, questa volta) ci ha fatto proseguire per la nostra meta: Govett’s Leap.

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Simone nella foresta (foto: Anna Luciani)

La passeggiata nella valle è stata piacevole e semplice, mentre la discesa, all’inizio, e la risalita alla fine del percorso hanno richiesto un sacco di forza ed energia, ed un po’ più di impegno, ma la natura, nella sua forza prorompente ha ripagato. Il dislivello complessivo è di circa 1200 m, tutto a gradoni sia scendendo che risalendo.

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si sale! (foto: Simone Chiesa)

Lo ammetto, ci sono stati momenti in cui ho pensato: “ok, adesso ditemi qual è la scorciatoia, mostratemi il montacarichi per affrontare la parete che ho davanti”. Non sono fatta per la montagna. Però quando all’improvviso ti trovi ai piedi di una cascata altissima, circondata da una parete di roccia imponente senti il fascino, la potenza, la bellezza della natura in cui sei immerso, e la fatica viene ripagata dalla gioia degli occhi, dalle gocce di acqua gelida sulla pelle, dal suono di uccelli colorati che volano nella valle.

Risalire la parete è facile grazie ad un sistema di gradini (migliaia, letteralmente) che risalgono a zig zag la montagna ricoperta di fiori, piante, e bagnata dalla pioggia costante della cascata che ritempra il fisico e la mente!!!

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risalendo a Govett’s Leap Lookout (foto: Simone Chiesa)

E’ stato un percorso bellissimo e per nulla difficile (bastava solo un po’ più di preparazione e un po’ più di acqua), e nonostante l’indomani le mie gambe fossero dure come dei pali, doloranti per l’acido lattico, mi sarei lanciata più che volentieri in qualche altro percorso alla scoperte di questa bellissima zona!

Ma Sydney chiama! 

INFO

PERCORSI: Per avere un’idea dei percorsi in base al paese-base e alla difficoltà, segnalo questi due link:

DOVE STARE: Se avete un mezzo autonomo scegliete in base ai percorsi. Se arrivate in treno forse Katoomba è il centro più “facile”.
COME ARRIVARE: comodissimo il treno da Central, uno ogni ora, e occorrono solo 2.00, 2.30 ore.

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Una risposta a “BLUE MOUNTAINS

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