BENVENUTI ALLA WHITE GUM COMMUNITY – ce l’abbiamo fatta!

 

19 ottobre

… anche questa volta non era la volta buona.

Siamo arrivati a Windsor con un’amica di Emily, la ragazza che ci ha ospitato ad Orange. L’appuntamento con Rowan era per le 17.00 in stazione. Nel caso avesse tardato potevamo andare da Domino Pizza dove evidentemente i dipendenti non hanno mai visto degli stranieri, tantomeno due italiani disperati, abbandonati, accampati per due ore nel loro locale senza mangiare.

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Demoralizzati decidiamo di ripiegare su un airbnb, chi poteva ospitarci a Windsor?

E invece sul sito di couchsurfing trovo una ragazza che vive nel paese vicino. Le mando una richiesta, last minute, poco fiduciosa visto che sono le 18.45 e qui tutti alle 20.00 sono a dormire, ma lei risponde e accetta di ospitarci. Felici come non mai torniamo in stazione ad aspettare suo marito. Da un’auto blu metallizzato che rimbalzava a ritmo di bassi esce un signore sulla quarantina, occhi vivaci, piedi scalzi, sorriso esuberante e allegro. Inizia a parlare e non la smette più fino al giorno dopo. È L., marito di S. e papà di F. Il nostro salvatore!

Arriviamo a casa loro in mezzo alla campagna, una casetta semplice ma accogliente. Chiacchieriamo molto con loro: S. è una ragazza svedese, dolcissima, neo-mamma, che lavora vicino a Sydney.

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Ci racconta che vive qui da 6 anni ma che vorrebbero tornare in Svezia. L’Australia è troppo cara, gestire una famiglia è dispendioso e difficile (l’asilo costa 100 dollari al giorno), mentre la Svezia ha un sistema pubblico impeccabile e funzionale, e con i soldi messi da parte possono pensare di comprare casa e viaggiare.

Lui è un artista, cantante e ballerino, ma di giorno lavora in campagna. Ci raccontano che prima vivevano in una comunità lì vicino che di solito ospita i Couchsurfers. La comunità ora è gestita dal fratello che sta continuando il sogno del padre, che il posto è meraviglioso…N O N C I P O S S O C R E D E R E! Siamo a casa del fratello di Rowan! Destino, dicono… Abbiamo fatto un giro davvero largo, ma here we are!!

LA COMUNITÀ DI ROWAN

Il giorno seguente, dopo una piacevole mattina in compagnia di S., finalmente riemerge dal silenzio delle tenebre Rowan, completamente ignaro del nostro “dramma” e viene a recuperarci a casa del fratello per portarci nella comunità!

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Io lo ammetto, non è che fossi proprio ben disposta verso sto soggetto dopo i numeri degli ultimi giorni. Ma quando abbiamo iniziato ad inoltrarci in mezzo ai boschi e alle montagne, lungo sterrati e percorsi degni di un rally fuori strada, circondati da una natura imponente, ho capito che aspettare e riprovare era stata la cosa giusta! Perché quel posto è incredibile.

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white gum community (foto: Anna Luciani)

Lontano da tutto, il telefono non prende, l’elettricità è fornita solo dai pannelli solari che caricano batterie della macchina da 12 volt, l’acqua è presa dal fiume o è quella piovana ed è filtrata con stracci, e con quella ci si lava in una magnifica doccia vetrata sul fiume, si lavano i piatti, si beve.

La white gum comunity è un luogo magico, una realtà alternativa, un esperimento per dimostrare che esiste un modo diverso di vivere, che si può scegliere ed uscire dal vortice del “sistema” per ritrovare una dimensione più naturale, più lenta, impegnativa, sostenibile ed autonoma.

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il ponte nel bosco (foto: Anna Luciani)

Il fondatore è il padre, Manfred, un ometto magro magro, dagli occhi ancora vispi e dal sorriso che non si spegne. È anziano ma vive anche lui nel bosco, vive anche lui nella sua comunità.

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Rowan e Manfred (foto: Anna Luciani)

Lungo alcuni percorsi sono state costruite “casette”: tende/roulotte/lamiera/pannelli di legno. Ci sono le case di Manfred, di Rowan, le case per i Couch o comunque degli ospiti che vogliono e possono fermarsi qui anche mesi contribuendo alla realizzazione della comunità, poi c’è la “zona giorno” con cucina e salotto, tutto perfettamente arredato, magari a volte con un tocco kitsch ma nel complesso il villaggio ha una carattere accogliente e ineguagliabile: interno ed esterno che si fondono, spazi intimi aperti al mondo, stanze e servizi completamente immersi nella foresta .

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casa di Manfred (foto: Anna Luciani)

E tra tutte queste casette c’è anche la CASA SULL’ALBERO, che per i giorni in cui siamo stati ospiti è stata la nostra casa. Lascio le foto che spero rendano la bellezza di questo posto. L’emozione di dormire su di un albero circondati dalla foresta pluviale… beh, quella dovete immaginarla e credermi sulla parola!

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la casa sull’albero (foto: Anna Luciani)

20 ottobre

Fuori le stelle sembrano diamanti!

Oggi è il mio compleanno e l’ho trascorso in un posto straordinario !

21 ottobre

Credo che gli effetti speciali dei film, dalle spade laser di Star Wars ai versi dei dinosauri di Jurassic Park li abbiano registrati qui all’alba! Gli animali della foresta, ma soprattutto gli uccelli, si svegliano urlando a gran voce il nuovo giorno! Affascinante, se non fosse per i versi che si sentono! Apri gli occhi e sei dentro al bosco, a decine di metri d’altezza, circondata da eucalipti!  

Rowan è un visionario, non nel senso che fa uso di sostanze. Ha ereditato da suo padre il sogno di questa comunità e sta mettendo tutta la sua vita in questo progetto.

La mattina del mio compleanno abbiamo preparato la colazione e siamo partiti per salire sulla montagna. Più volte ho avuto la sensazione che sarei morta giù per un dirupo seguendo un uomo che pur non sapendo la strada continuava a salire, ma arrivati su la vista era incredibile. Il progetto del “villaggio” continua anche là: Rowan ha in mente di costruire altre due case a 200 m d’altezza su due eucalipti! E anche se per me è un’impresa impossibile, nei suoi occhi vedi la convinzione e sai che con l’aiuto di altre persone come noi, più o meno di passaggio, è riuscito a costruire davvero qualcosa di incredibile. Perché non dovrebbe riuscire a continuare?

La comunità sorge in uno degli unici 3 luoghi vergini rimasti in tutta Australia. È circondata da 4 montagne che proteggono la stretta vallata attraversata da un ruscello. Le pendici sono piene di cave ed in alcune di queste sono stati scoperti disegni aborigeni risalenti a migliaia di anni fa! Si possono fare escursioni davvero interessanti!

Le giornate qui trascorrono piene aiutando con piccoli/grandi lavori pratici e manuali: qualcuno cucina, qualcuno pulisce, altri costruiscono. Simone ha dato il suo contributo costruendo la grondaia/raccogli acqua nella casa di Manfred.

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la grondaia/raccogli acqua costruita da Simone (foto: Anna Luciani)

Io sono stata molto con Manfred: un uomo di 85 anni coltissimo, che vive in mezzo al bosco, che prima di conoscerci in attesa che arrivassimo si è fatto la barba per rispetto e per presentarsi al meglio! Un uomo che la mattina dopo il mio compleanno si è presentato con una piantina in una busta di carta come regalo di compleanno lasciandomi senza parole!

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io e Manfred

Ieri pomeriggio io e Rowan siamo andati nel paese più vicino (45 minuti in auto), il famosissimo Windsor, e abbiamo comprato il necessario per la mia festa! Ho trascorso il mio compleanno mangiando pasta al salmone, bevendo vino rosso e spegnendo una candelina su una torta di noci di macadamia in compagnia di Simone e di questi due personaggi, seduta a lume di candela sotto altissimi alberi di eucalipto in riva al fiume!

Non credevo fosse possibile una giornata tanto speciale!

 

 

INFO

Per coloro che volessero venire nella comunità per qualche giorno o per qualche mese questo è il link con il contatto di Rowan. Oppure tramite il sito di couchsurfing cercate Rowan Classen. Organizzatevi per tempo e abbiate un’alternativa in caso vi lasciasse in stazione. Ma soprattutto non demordete! Vale la pena.

Per il MANGIARE lui ha tanta roba in dispensa, però potere chiedergli se prima di lasciare il paese dovete comprare qualcosa. Eventualmente lasciate un contributo in denaro per la spesa.

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“la cucina” – non manca nulla (foto: Anna Luciani)

L’ACQUA per fare tutto proviene dalla pioggia o dal fiume, filtrate con dei canovacci. L’acqua è sicuramente pulita, ma magari non siamo proprio abituati (parlo di intestino) ad acqua “così naturale”, quindi per bere se preferite procuratevi qualche bottiglia extra. La doccia c’è ed è calda grazie ad un sistema di riscaldamento a gas.

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acqua piovana per lavarsi

DORMIRE ci sono tantissime tende. A noi hanno fornito anche le coperte, ma Meglio avere un sacco a pelo!

INTERNET e il CELLULARE non vanno.

CORRENTE ELETTRICA: potete caricare batterie della macchina fotografica/pc/telefono con una batteria che Rowan ha e mette a disposizione. Per i cellulari (usandoli solo per scrivere o fare foto consumerete pochissima batteria) noi eravamo attrezzati con batterie portatili “power bank” (si trovano facilmente ovunque e in viaggi come questi sono comodissime!).

Stare qui prevede un contributo in lavoro: ognuno fa qualcosa perché la comunità cresca migliori e funzioni! I ritmi cambiano, la fatica si sente, la paura di beccare un serpente dentro le scarpe la mattina appena svegli non ti abbandona (scherzo questa è una fobia mia!) ma stare qui è un’esperienza rigenerante è incredibile!

Non credo personalmente che riuscirei a fare una scelta tanto estrema, e non si tratta solo di comodità. Certi stili di vita comportano necessariamente delle rinunce, non solo materiali. Però conoscere questa esperienza, conoscere le persone che ci hanno creduto e che si impegnano per realizzare il proprio sogno è comunque uno stimolo, una sferzata di energia enorme che ti porta a credere di più nei tuoi sogni, a vincere le paure del “non riuscire” o “non potere”!

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io, Manfred e Simone

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Simone, Rowan e io

 

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